Se lo Stato islamico si trova alle corde in Siria e in Iraq e si prepara a ridursi gradualmente nella versione di un Califfato virtuale, fatto certo non meno pericoloso, Al Qaeda punta a un deciso rilancio nella galassia islamista. In questa delicata fase l’organizzazione guidata dal medico egiziano Ayman al-Zawahiri punta ad approfittare dell’assenza dalla scena del Califfo Abu Bakr Al Baghdadi e per colmare questo vuoto ha recentemente lanciato un appello a tutti i suoi sostenitori invitandoli a essere uniti.
Nell’immediato l’obiettivo di Al Qaeda e’ sfruttare l’assenza prolungata di Al Baghdadi dalla scena mediatica per recuperare credito tra i convertiti al Califfato. Una mossa sensata, alla luce del fatto che di Al Baghadadi non si hanno pi’ notizie certe da tempo. Potrebbe essere davvero morto o ferito talmente gravemente da non poter piu’ essere in grado di incitare alla resistenza i suoi fedeli contro i miscredenti? Difficile rispondere a questa domanda. I russi, dal canto loro, qualche mese fa hanno dichiarato di averlo ucciso per poi smentire la notizia, mentre fonti del ministero degli Esteri iracheno e la tv “Al Arabiya” sostengono che Al Baghdadi sia ancora vivo e si troverebbe a Raqqa, roccaforte dell’ISIS nel nord della Siria da mesi posta sotto l’assedio delle milizie curde delle SDF (Syrian Democratic Forces) sostenute dagli USA. Secondo altre affidabili fonti d’intelligence, Al Baghdadi potrebbe invece aver raggiunto la Libia nella zona di Sirte. Si sarebbe spostato qui durante l’estate e attualmente avrebbe ai suoi ordini gruppi di jihadisti fuggiti dal Siraq riparati tra Bani Walid, localit a met strada tra Sirte e Tripoli, e l’oasi di Ubari al confine con l’Algeria.
Vero o falso? Anche in questo caso dare una risposta difficile. Di certo qualcosa non torna. Se Al Baghdadi fosse davvero ancora in vita, perche’ non si riappropriato della scena mediatica in un momento in cui i suoi combattenti sono allo stremo delle forze? Perche’ non ha fatto leva sui tanti attentati registratisi negli ultimi mesi in Europa per rilanciare la sua immagine?
Complicato davvero fare ipotesi sulla sua sorte, ma in ogni caso ci sono alcune certezze.Lo stato maggiore di ISIS stato quasi del tutto eliminato e la catena di comando che aveva dettato gli ordini fino a pochi mesi fa stata praticamente annientata. I capi militari sono stati tutti eliminati dai droni e dai raid aerei degli americani e dei russi: il ceceno Tarkhan Batirashvili(Al Shishani), gli ex generali di Saddam Hussein passati al jihad Fāḍel Aḥmed ʿAbd Allāh al-Ḥiyāl (Abū Muslim al-Turkmānī) e Abū ʿAlī alAnbāri, e ancora il ministro della guerra Gulmurod Salimovich Khalimov (originario del Tagikistan), il fidatissimo siriano Wisam al Zubaid (Abu Nabil al-Anbari), il capo della propaganda Abu Mohammed Al Adnani. Vittima “illustre” della bomba FOAB (Father of all bombs), sganciata a inizio settembre da Mosca a Deir Ezzor il saudita Abu Muhammad al-Shimali, poco conosciuto ma figura chiave del Califfato in quanto responsabile dell’addestramento dei foreign fighter e del loro smistamento in Europa. La bomba russa contiene un potentissimo esplosivo fatto di una mistura di polvere di alluminio e di ossido di etilene. Pesa oltre 6.300 chilogrammi e ha una potenza pari a 44 tonnellate di TNT (trinitrotoluene). Dopo la potentissima esplosione si genera un’onda d’urto di proporzioni mai viste prima dora.
Dalle ceneri dello stato maggiore del Califfato rispunta adesso con veemenza la propaganda di Al Qaeda. Significativo il messaggio audio di Hamza Bin Laden, figlio d’arte che ha fatto sentire la sua voce qualche giorno prima del’lultimo attentato alla metropolitana di Londra dello scorso 16 settembre. Bin Laden Jr invita i musulmani ad allearsi per aiutare la rivolta contro un complotto che mette insieme crociati, sciiti e russi senza dimenticare gli eterni nemici, ovvero quelli che offendono l’Islam, dunque gli ebrei, gli USA e la NATO. L’astuto Al Zawahiri dunque pronto a giocarsi la carta Hmaza Bin Laden Jr, nome di enorme impatto mediatico attraverso il quale potrebbe presto puntare a una riunificazione del jihad mondiale sotto la bandiera di Al Qaeda. Il quando e il come restano legati direttamente alle sorti del Califfo Abu Al Baghdadi.