Processo al Predicatore senza Volto

( foto NZZ)

Dopo quasi un anno di detenzione preventiva è iniziato qualche giorno fa in Germania tra rigidissime misure di sicurezza il processo al cosiddetto “predicatore senza volto”. Il 33enne iracheno Ahmad Abdulaziz Abdullah (Abu) Walaa predicatore salafita venne catturato l’8 novembre 2016 insieme ad altri quattro uomini tra i 27 ei 51 anni di età che insieme a lui reclutavano giovani musulmani per l’Isis in partcolare nei Lander tedeschi della Bassa Sassonia e del Nordreno-Vestaflia. Al suo ingresso nel Tribunale Penale di Celle (Bassa Sassonia) si è coperto il volto con dei fogli di carta scomponendosi solo quando il giudice ha faticato e non poco per pronunicare correttamente il suo nome. Abu Walaa per anni è riuscito a sfuggire alla cattura grazie al fatto che praticamente nessuno lo aveva mai visto in faccia, infatti le sue prediche incendiarie postate sui social network le teneva sempre girato di spalle e il suo arresto è potuto avvenire solo grazie alle rivelazioni di un giovane “ pentito del jihad ” rientrato deluso dalla Siria dove era andato a combattere nel 2015 grazie al “predicatore senza volto” iracheno sotto in una rara immagine.

Il 22enne foreign fighter pentito oggi vive sotto protezione dello Stato perché è stato minacciato di morte, ha descritto Abu Walaa come il vero “numero 1” dello Stato islamico in Germania paese nel quale risiedeva legalmente dal 2001 anno nel quale ha ottenuto lo status di “rifugiato politico”. Abu Walaa negli anni ha lavorato come venditore di abbigliamento e ha gestito persino alcuni negozi di moda in almeno tre città tedesche e negli anni qualche guaio con la giustizia lo ha avuto. Si è saputo che ha due mogli sposate in due diversi luoghi e con ciascuna di ha avuto diversi figli oggi a carico dello stato sociale tedesco. Predicava nella moschea della città di Hildesheim città di 102.584 abitanti della Bassa Sassonia luogo dal quale non a caso, si sono verificate molte partenze per la Siria e l’Iraq. Perché gli islamisti hanno consapevolmente scelto la provincia per vivere la loro visione del mondo fondamentalista? C’è un motivo o è una coincidenza che i centri degli islamisti della Bassa Sassonia si formassero nelle “piccole” città di Göttingen, Hildesheim e Wolfsburg? E’ stato fatto di proposito per evitare i grandi centri più’ controllati dalla Polizia o è un caso ? Le autorità tedesche non lo hanno ancora compreso fino in fondo. Nel 2012 Abu Walaa era stato accusato di alcune truffe finanziarie che pero’ non gli avevano impedito di viaggiare molto spesso in Iraq, cosa che nel 2013 accese l’interesse dei servizi di sicurezza che non ebbero mai le prove per arrestarlo. E’ lui l’ispiratore del terrorista tunisno Anis Amri autore della strage ai mercatini di Natale del 19 dicembre 2016 (12 morti e 48 feriti) e di molti altri estremisti tedeschi .Insieme ad Abu Walaa sul banco degli imputati siedono altri quattro altri uomini che sotto di lui gestivano i gruppi regionali della rete salafita a Dortmund e Duisburg. Il processso che dovrebbe durare fino alla fine di Gennaio vedrà chiamati a deporre 70 persone che dovranno chiarire molti punti oscuri della vita del “predicatore senza volto”. Ahmad Abdulaziz Abdullah (Abu) Walaa se condannato rischia di restare in carcere al massimo per 10 anni e non sarà facile trovare un carcere dove isolarlo completamente vista la pericolose capacità di persuasione dell’uomo tanto che Abu Walaa è considerato dalle autorità tedesche “ come il peggiore dei predicatori di odio in Germania.”Sono quasi 900 i tedeschi partiti per il Jihad in Siria e Iraq mentre sono quasi 9 mila le persone residenti sospettate di essere vicine ad ambienti radicali (500 ritenute molto pericolose). I salafiti nel paese sono 10.500 dei quali molti pericolosissimi e i loro leader piu’ carismatici sono convertiti tedeschi come Pierre Vogel e Marcel Krass senza dimenticare i gruppi di che fanno proselitismo per le strade della Germania. Ulteriori problemi per il prossimo governo della Cancelliera Angela Merkel.

 

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