L’Isis britannico a luci rosse: sesso, bordelli, stupri e magia nera

Samantha Louise Lewthwaite

Qualche giorno prima della caduta della citt di Raqqa capitale siriana dello Stato Islamico, le agenzie stampa hanno battuto la notizia della morte di Sally Jones conosciuta anche con il nome di battaglia di Umm Hussain al-Britani definita “la vedova bianca” dell’Isis. La 45enne era la moglie di Junaid Hussain 21enne hacker dell’ISIS che parti’ per la Siria alla fine del 2013. Dopo che venne ucciso da un drone Usa nel settembre del 2015, la Jones inizio’ una campagna incessante contro “i grandi nemici di Allah” sul web e sarebbe riuscita a convincere almeno 50 giovani ragazze inglesi a partire per la Siria. La sua la storia di una donna che prima di convertirsi all’islam suonava in un piccolo gruppo0 punk rock e si interessava alle teorie complottistiche, alla magia nera e persino alla stregoneria. Prima di convertirsi molti lavori saltuari, disoccupazione e il continuo rivolgersi all’assistenza sociale.

Una vita personale turbolenta dalle molte relazioni amorose dalle quali sono nati anche dei figli. Il maggiore che ha 18 anni rimasto in Inghilterra mentre Joe di 10 anni e il pi piccolo di 1 anno li ha trascinati con se nell’avventura jihadista. Appena arrivata in Siria fece convertire il giovane Joel che assunse il nome di Hamza Hussain al-Britani che divenne uno dei “Leoncini del Califfato” Il giovane che venne piu’ volte filmato mentre uccideva con un colpo alla nuca degli ostaggi, morto insieme alla madre colpiti da un missile partito da un drone Usa nei pressi di Raqqa. Con la caduta dello Stato islamico vengono alla luce altre storie di jihadisti inglesi che per lungo tempo sono stati protagonisti dei video della propaganda. Ad esempio quella di Omar Hussain alias Abu Sa’eed al Britanni guardia privata nei supermercati partito nel 2014 per raggiungere “lo stato perfetto da dove incitava i suoi connazionali a raggiungerlo. Dopo essere diventato una star della” propaganda dell’odio”finito nel cono d’ombra dell’invidia e del rancore personale fino ad essere arrestato e mandato nelle terribili carceri di Raqqa da dove non mai uscito. Oggi di lui rimangono i vecchi video e delle scritte sul muro di una cella. Eliminati dai droni altri due big del jhadismo inglese, Nasser Muthana all’epoca brillante studente in medicina e Aqsa Mahmood ragazza scozzese di 19 anni che si era formata nelle migliori scuole di Glasgow. Dopo essersi radicalizzata a tempo di record, parti’ nel 2013 per la Siria e dopo il matrimonio con un “foreign fighters” divenne capo della polizia femminile della “Brigata Al-Khamsaa” che gestiva i bordelli dove finivano le ragazze rapite messe a disposizione dei jihadisti.

Omar Hussain, Aqsa Mahmood, Sally-Anne Jones e Nasser Muthana in senso orario dall’alto a sinistra (foto BBC)

Anche della Mahmood, responsabile della radicalizzazione di tante ragazze inglesi che agganciava sui social network, oggi non resta pi nulla se non qualche tweet. Un drone americano ha posto fine alla sua folle esistenza. Resta invece ancora avvolto nel mistero i il destino di un’altra “vedova bianca” dallo spessore criminale decisamente piu’ importante, e una delle terroriste piu’ pericolose al mondo, Samantha Louise Lewthwaite-alias “Sherafiyah Lewthwaite” vedova di quel Germaine Maurice Lindsay alias Abdullah Shaheed Jamal uno dei quattro terroristi che si fecero saltare in aria il 7 luglio 2005 nella metro di Londra. Passata indenne dalle successive inchieste fuggita dall’Inghilterra lasciando dietro di se una montagna di debiti. La donna che ha vissuto anche in Sud Africa con un passaporto falso a nome Natalie Webb ritenuta responsabile della morte di almeno 400 persone uccise in vari attacchi tra Kenia e Somalia. Era ad esempio nel commando della strage al centro commerciale “Westgate” di Nairobi il 21 settembre 2013, bilancio 67 morti e 175 feriti.

La donna affiliata agli “Al Shaabab” somali e questo avvenuto anche attraverso le relazioni sentimentali con vari guerriglieri che hanno perso la testa per questa giovane inglese dalla pelle bianchissima e dagli occhi chiari. La Lewthwaite ha avuto quattro figli, l’ultimo da Abdi Wahid ex ufficiale della Marina militare del Kenia passato con gli Al-Shabaab. Con lui stata vista l’ultima volta nel giugno 2016 mentre saliva su una nave protetta da miliziani somali e da quel momento di nuovo scomparsa. Speriamo incontri un drone.

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer