Con l’arrivo delle imminenti festività natalizie il mondo dell’islam che fa riferimento alla sua visione più estrema si attiva contro ogni tipo di festeggiamento natalizio. Per evitare che i musulmani si facciano coinvolgere dal Natale e dalle sue celebrazioni degli “infedeli” cominciano ad arrivare i primi proclami dalla galassia islamista. Il primo ma solo in ordine di tempo, arriva addirittura dalla lontanissima Australia dove il fenomeno dell’islam radicale non è certo sconosciuto e il numero dei “foreign fighters” circa 300, lo dimostra. Combattenti australiani che si sono fatti un nome apparendo più volte nei video di propaganda dello Stato islamico che sono serviti ad indottrinare altri giovani che in patria ascoltavano i sermoni deii predicatori australiani primo tra tutti il convertito Robert Musa Cerantonio 30 anni, padre calabrese di Cosenza e madre irlandese. Il giovane dopo la conversione all’età di 17 anni avvenuta grazie ad un libro del convertito inglese Abdur Raheem Green, in pochi anni è diventato una vera e propria star del salafismo e già nel 2011 dal Cairo dove era andato a studiare, conduceva due show televisivi in lingua inglese dal titolo “Ask the Sheikh” e “Our Legacy” nei quali interagiva direttamente con il pubblico che gli poneva telefonicamente quesiti sull’Islam. La sua ascesa sembrava inarrestabile, continui viaggi, conferenze anche in Italia (nel 2012) e apparizioni televisive lo stavano consacrando come tra i predicatori più influenti della scena salafita fino all’arresto avvenuto la mattina dell’11 luglio del 2014 nelle Filippine. Li si trovava per predicare via web e molto probabilmente per dare supporto al “Moro National Liberation Front, (MNLF) noto gruppo terroristico islamista in lotta da decenni con il governo filippino. Le autorità filippine lo stavano osservando da tempo e benché lui dicesse sui social network di essere in Siria a combattere 2 per difendere l’Islam” era sull’isola di Cebu dove è stato arrestato e rimandato a Melbourne perché “il suo passaporto non era più valido”. L’Australia infatti ha finora reagito annullando i passaporti dei jihadisti partiti per l’Iraq e la Siria nel tentativo di evitare il loro ritorno a casa e le conseguenti azioni terroristiche. Nonostante questo il governo delle Filippine lo rimandato in patria vista la capacità di Musa Cerantonio (nella foto sotto) nel predicare e fare proseliti.
Per tornare al 25 Dicembre prossimo “I musulmani non devono festeggiare il Natale, è contro Allah” così dice da qualche settimana lo “Sceicco” Zainadine Johnson (al secolo Stephen Johnson nella foto sotto) nei suoi video- sermoni che registra nella città di a Logan a sud di Brisbane (Australia). Costui autonominatosi “Sceicco” è un salafita convertito australiano ex componente di una band rock che usa un linguaggio molto duro e che vorrebbe imporre la sharia in Australia.
Nella sua visione però dovrebbe comprendere anche il surf essendo lo stesso un grande appassionato di questo sport non propriamente in linea con i rigidi dettami dottrinali del salafismo. Zainadine Johnson sostiene la netta separazione tra gli infedeli e i musulmani ai quali si rivolge senza mezzi temini: “Voi non dovete partecipare alle abitudini di altre religioni perché è contro Allah, devi respingerli gli infedeli e non solo, ma dovrai dissociarti da essi e ricordati che dobbiamo rifiutare tutti tranne che Allah“. Zainadine Johnson si preoccupa molto delle possibili “contaminazioni “dell’islam ed in particolare il Natale che a suo avviso “distruggerebbe il concetto islamico del tawheed”, ovvero il principio-cardine su cui si basa nella cultura islamica, il concetto dell’unità e dell’unicità di Dio (Allah). Quindi hai fedeli ripete “dissociati da quello che stanno adorando. Ecco perché non possiamo festeggiare il Natale. Stai lontano da esso”. Zainadine Johnson non è il solo nella galassia islamista a detestare il Natale, vignette con Babbo Natale preso a pugni sono sovente pubblicate sulle bacheche degli islamisti turchi e quelli balcanici ad esempio l’imam di Tetovo ( Macedonia) Imbërja Hajrullai noto per le posizioni ferocemente antisemite che nel 2016 pubblicò un post contro gli ebrei dove inserì una foto di Adolf Hitler e una frase in albanese che recita: “Ho lasciato in vita alcuni ebrei, così che possiate capire perché ho ucciso gli altri”.