La Mezzaluna e l’Antisemitismo

In Europa ritorna ciclicamente l’antisemitismo anche di ispirazioni islamica. In Germania sulle pagine Facebook della Türkisch-Islamische Union der Anstalt für Religion (DITIB)  si possono leggere post molto espliciti; “per descrivere la barbarie degli ebrei, non siamo in grado di trovare le parole giuste“, oppure ” i cannibali ebrei in Palestina”. Ma l’intolleranza islamica non risparmia nemmeno i cristiani; Il Natale ? Una tradizione blasfemia puzzolente dei cristiani” e l’immancabile l’amicizia e le relazioni con i non credenti sono proibiti.”Dopo la pubblica denuncia del Consiglio Centrale Ebraico tedesco diretto da Josef Schuster, il DITIB ha precisato che queste non sono dichiarazioni ufficiali del DITIB e non riflettono né l’atteggiamento né il forte impegno di DITIB come un interlocutore.” Gli ebrei in Germania non se la passano un granchè bene e lo dicono le statistiche. Nel 2014 sono aumentati i reati a sfondo antisemita; nel 2013 erano stati 788 mentre l’anno dopo 1076 come reso noto dalla fondazione “ Amadeu” con un rapporto che si basa su dati del governo. Il 2015 ha visto una regressione del fenomeno? Secondo alcuni dati (non ancora ufficialmente confermati) sarebbero stati 1.366 i reati contro gli ebrei nel paese senza contare che molti di loro oramai non li denunciano più ben sapendo che nulla accade o peggio ci si espone alle vendette islamiche. Dichiarazioni concilianti quelle della DITIB (da mesi nella bufera per la vicenda degli imam spioni) che contarastano con lo studio pubblicato nell’estate del 2016 nel silenzio generale “Integrazione e religione dal punto di vista dei turchi che vivono in Germania” (Integration und Religion aus der Sicht von Türkeistämmigen in Deutschland ) realizzato dal Dipartimento di Religione e Politica dell’Università di Münster. Scorrendo le 22 pagine la realtà dell’islam turco in Germania è molto preoccupante. Il 47% degli intervistati ritiene che “l’osservanza dei comandamenti della mia religione è per me più importante rispetto alle leggi dello Stato in cui vivo“.Questa opinione è condivisa dal 57% degli immigrati turchi di prima generazione e dal 36% di quelli di seconda.

Forse in Francia va meglio? Uno studio dalla Fondazione per l’innovazione politica, pubblicato a settembre, ha pubblicato i numeri della violenza antisemita in Francia. Tra il 2005 e il 2015 ci sono state 4.092 aggressioni contro ebrei e il 60% della popolazione di religione ebraica si dichiara “preoccupata di essere attaccato fisicamente in strada in quanto ebrei”. Per gli ebrei francesi portare la tradizionale “kippah oggi è diventato molto rischioso, cosi le storiche comunità ebraiche come “La Courneuve”, “Aubervilliers”, e molte altre stanno letteralmente sparendo. Sarebbero almeno 40.000 gli ebrei francesi in fuga dall’Esagono fatto che viene descritto nel rapporto di IPSOSintitolato “Evoluzione delle relazioni con l’altro nella società francese”, nel quale solo il 30% degli intervistati si è detto contrariato e c’è addirittura chi si è dichiarato “contento” della partenza degli ebrei. Il rapporto contiene dati molto interessanti, uno su tutti; dei sei milioni di musulmani francesi il 50% nutre sentimenti “antisemiti”. Qualche giorno fa nella banlieue parigina di “Bagneux”, è stata profanata la lapide in memoria di Ilan Halimi, il giovane ebreo francese che nel 2006 venne rapito, torturato per tre settimane e ucciso dalla “banda dei barbari” capeggiata dall’islamista Youssouf Fofana che infine lo lasciò sui binari del treno.Come ultimo sfregio sulla targa che ricorda il ragazzo, hanno scritto “Fofana libero”.

Altro esempio dell’antisemitismo islamico in Europa si trova in Belgio dove dal 2010 si verificano partenze alla volta di Israele. Solo nel 2014 piu’ di 250 ebrei se ne sono andati per tornare in Israele stanchi dei graffiti “morte agli ebrei” che si trovano persino sui muri delle università,  e provati dalle aggressioni e dalla violenza verbale messa in atto da gruppi di giovani islamici. A Bruxelles che si prepara a diventare nel giro di due generazioni musulmana, la più antica scuola ebraica intitolata a “Maimonide” ha abbassato la saracinesca per gli attacchi antisemiti e la mancanza di allievi.

Non è un caso se il Belgio si trova al quinto posto insieme a Inghilterra, Francia, Canada, Germania e Stati Uniti per numero di atti violenti di antisemitismo. È calata la notte sull’Europa e la mezzaluna che ancora si vede nel cielo è solo quella islamica.

 

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