Imam estremista invitato a pregare per le vittime del jihad. Figuraccia delle autorità tedesche ( da Libero del 30.12.2017)

Mentre sulla Germania permane l’altissimo rischio di attentati a Capodanno come auspicato dalla cyber-galassia islamista, le autorità tedesche sono alle prese con un nuovo scandalo. Il 19 dicembre scorso si sono tenute le celebrazioni del governo federale per ricordare le vittime dell’attentato in “Breitscheidplatz” del 19 dicembre 2016 dove trovarono la morte travolte dal camion guidato da Anis Amri, 12 persone più 56 feriti. Come sempre accade in questi casi vengono coinvolte numerose personalità politiche e religiose, spesso senza verificarne le storie personali. Nella frenesia delle celebrazioni le autorità di Berlino volevano a tutti i costi che vi fosse anche un rappresentante del mondo islamico che avrebbe dovuto testimoniare, come l’islam condanni gli attentati. Per evitare di dover scegliere da soli chi invitare alla celebrazione a chi si potevano rivolgere? Niente di meglio telefonare allo “Zentralrat der Muslime in Deutschland”- Consiglio centrale dei musulmani tedeschi”, organizzazione nell’orbita dei Fratelli Musulmani di Youssef Al Qaradawi, mentore dell’islamologo Tariq Ramadan indagato in Francia per “stupro, aggressione sessuale, violenze e minacce di morte”. E quelli dello “ZMD” chi potevano mandare come loro rappresentante? E qui viene il bello, tra i tanti candidati la scelta è caduta sull’imam Mohamed Matar che predica nella moschea “Dar-as-Salam” ubicata nel quartiere multiculturale berlinese di “Neukölln” famoso per i moltissimi problemi creati dalle moschee, e dalla presenza di islamisti ceceni che impongono “le ronde della sharia”. Ma tipo di moschea è la “Dar-as-Salam? Secondo l’Ufficio per la protezione della Costituzione di Berlino, le prove delle attività estremiste nei locali della moschea sono in aumento, così come sono in crescita i predicatori dell’odio itineranti invitati in moschea.

Il luogo di preghiera è sotto il controllo degli estremisti della Fratellanza musulmana esattamente come l’imam Mohamed Matar che su Facebook glorifica il martirio dei terroristi palestinesi, ad esempio quando accanto alla foto di un terrorista palestinese abbattuto perché aveva tentato di accoltellare un militare israeliano scrive; “Così tranquillo, come ti sembra di essere lì, sono sicuro, che la tua anima sta vivendo qualsiasi pace e nessuna pietà”. Ci sono poi i molti riferimenti ai terroristi di Hamas sostenuti dalla Fratellanza musulmana, e sue foto nelle quali mostra la “R4BIA” le quattro dita alzate al cielo, simbolo dei Fratelli musulmani.

Intanto gli uffici della Protezione costituzionale nel Nord Reno-Westfalia, lanciano l’allarme sul fenomeno dell’islamismo dilagante anche tra il sesso femminile troppo spesso sottovalutato. “Nel Nord Reno-Westfalia, abbiamo una cosiddetta rete di sorelle con 40 donne e a loro si aggiungono le 50 donne tornate in Germania con i loro figli”. Una rete digitale tutta la femminile “che offre “un programma salafita completo – da come crescere i figli, alla cucina e all’interpretazione delle regole religiose, e a come incitare lo scontro contro i non credenti”.  Le autorità le temono come madri e come persone che hanno comunque un’influenza sociale. Anche i bambini cresciuti nelle zone di guerra, potrebbero rappresentare se non vi saranno interventi atti a risocializzarli, una nuova generazione jihadista made in Germany.

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