Cuspert, il rapper dell’Isis stavolta è morto davvero. Incitava i tedeschi al jihad (da “Libero” 23.01.2018)

Stavolta è proprio vero: Denis Mamadou Gerhard Cuspert, fino al 2010 rapper con il nome di Deso Dogg, convertitosi all’islam dopo un grave incidente d’auto e che divenne feroce jihadista con il nome di Abu Thala Al Almani, è morto durante un attacco a Gharanij nel governatorato di Deir el-Zour (Siria). Rispetto al passato, nel quale il suo decesso venne annunciato più volte, stavolta c’è la foto del suo corpo. Nell’annunciarne la morte l’agenzia stampa Al-Wafa, vicina ai terroristi di quel che resta dell’Isis, ha ricordato che Cuspert- Al Almani, nonostante sia stato ferito più volte negli anni, abbia continuato a combattere contro gli “infedeli” fino all’ultimo respiro. Nacque a Berlino nel 1978 da madre tedesca e padre ghanese in una relazione che naufragò molto presto. In seguito la madre Sigrid Cuspert si risposò con un militare americano di stanza in Germania, con il quale il giovane Denis ebbe innumerevoli problemi. Divenne un giovane violento e disadattato e presto venne inviato in collegi e case di cura per ragazzi con problemi comportamentali. Nel 1995 iniziò la carriera di cantante rap e la musica lo aiutò a trovare qualche periodo di serenità e di notorietà. Ma la violenza e l’attitudine a commettere reati non lo abbandonò mai, tanto che nel 2004 finì in carcere varie volte per traffico di sostanze stupefacenti. Nel 2009 sopravvisse ad un incidente automobilistico e durante la degenza in ospedale cominciò ad interessarsi all’islam. L’incontro con il predicatore salafita tedesco Pierre Vogel fece scattare la scintilla. Si convertì all’islam e sposò le idee più radicali unendosi al gruppo di predicazione salafita fondato da Ibrahim Abou Nagie (Die Ware Religion- LIES!). Qui conobbe l’austriaco Abu Usama Al Gharib – Mohamed Mahmoud, figlio di Sami Mahmoud, membro dei Fratelli Musulmani un tempo accolto in Austria come profugo. Dennis Cuspert diventò un predicatore salafita attivo nei quartieri berlinesi di “Moabit” e “Neukölln”, abitati da moltissimi immigrati di religione islamica che furono invitati alla rivolta ma non gli bastò: Cuspert voleva di più. Con Abu Usama Al Gharib nel 2011 fondò a Solingen (Renania Settentrionale-Vestfalia) il gruppo salafita “Millatu Ibrahim, raccogliendo attorno all’organizzazione 50 adepti. Il 29 maggio 2012 il ministro degli interni tedesco mise fuorilegge “Millatu Ibrahim” dopo numerosi atti violenti che videro Abu Usama Al Gharib e Abu Thala Al Almani in prima fila nel chiedere la sharia per la Germania. A quel punto i due sparirono, fuggendo in Egitto per poi riapparire in Siria nel 2013. Inizialmente Cuspert militò all’interno di gruppi vicini ad Al Qaeda per poi aderire nel 2014 allo Stato islamico, del quale ben presto divenne un leader mediatico. A lui si devono molti video di propaganda che invitavano i “fratelli tedeschi” a raggiugere “lo Stato perfetto” attraverso i suoi “nasheed” (canti islamici) di guerra. Nel 2015 per la Cia eliminare Cuspert diventò importantissimo e ci provò in molti modi. Lo bombardano con un drone, ma il jihadista tedesco, inizialmente dato per morto, se la cavò, seppur con gravi ferite alle gambe. In seguito contro di lui organizzarono un’imboscata utilizzando un gruppo rivale. Sembrò la volta buona e ne annunciarono la morte, invece si salvò nuovamente, sempre con ferite gravi. Spazio anche per il gossip: nel 2014 gli USA provarono persino a mandargli una donna per farlo cadere in trappola, l’agente Daniela Greene, che, però, invece di eliminarlo o svelare il luogo dove si nascondeva prima se ne innamorò e poi lo sposò.Per i servizi segreti fu uno smacco: la donna venne richiamata negli Usa e lei obbedì, ma appena atterrò negli Stati Uniti venne arrestata e condannata a due anni di carcere per terrorismo. A questo punto Dennis Cuspert-Al Almani svanì di nuovo ma continuò a combattere assistendo alla sconfitta territoriale dell’Isis fino all’epilogo di qualche settimana fa, dove la partita tra gli americani e lui si chiuse con la sua morte. Benché la foto del suo corpo non lasci spazio a dubbi nessuno ha pubblicamente esultato per l’operazione, forse per il timore di un’altra atroce beffa.

nella foto da sinistra Dennis Cuspert, Ibrahim Abou Nagie e Mohamed Mahmoud

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