Niente da fare nemmeno stavolta. L’organizzazione salafita “Die Ware Religion”, fondata dal predicatore palestinese con passaporto tedesco Ibrahim Abou Nagie, il quale è responsabile del progetto di proselitismo denominato “LIES!” (Leggi!), non verrà, almeno per il momento, messo al bando nella Confederazione. Quindi l’imam albanese Ardian Elezi responsabile del gruppo in Svizzera e attivo a Basilea può festeggiare. Ma chi è questo simpaticissimo imam che di recente si è fatto un giro alle nostre latitudini ? Un vero moderato che nei suoi sermoni in lingua rigorosamente albanese dice: “l’omosessualità è un cancro contro la moralità”, “I gay sono dei criminali”. Gli ebrei? “ Sono gente dal cuore freddo” e guai a nominargli il Natale : “Musulmani, non augurate ai cristiani un buon Natale”. Siccome l’uomo è poliedrico, spazio anche ai consigli estivi: “Rimanete nelle vostre case durante l’estate, guardare le donne seminude è una tentazione diabolica”.
Nonostante le numerose prove documentali che dimostrano come l’organizzazione estremista sia stata l’anticamera del jihad in Germania, Austria e Svizzera, a Berna ritengono che Walter Wobmann, consigliere nazionale dell’UDC del Canton Soletta che nel giugno scorso ha depositato una mozione per metterli al bando, è proprio fuori strada. Il Corriere del Ticino riporta nell’edizione odierna che “il consigliere federale Guy Parmelin (in un primo tempo il Governo aveva raccomandato il rigetto della mozione) ha ricordato che non si tratta di voler negare il problema: “Ma la distribuzione dei Corani non è di per sé illegale”, ha sottolineato. Precisando che il divieto di questo tipo di attività è incompatibile con la garanzia dei diritti fondamentali, il ministro si è detto comunque d’accordo nel voler momentaneamente sospendere il trattamento della mozione.”
Se ne riparlerà quindi a primavera (forse) quando, sempre secondo l’articolo del CDT “sarà presumibilmente pronto il disegno di legge per conferire alle forze dell’ordine maggiori strumenti nella lotta contro le persone potenzialmente pericolose al di fuori di una procedura penale”. Spazio anche all’umorismo surreale con la presidente dei Verdi Regula Rytz, la quale sempre al quotidiano ticinese ha dichiarato: “È chiaro che la Procura federale e gli inquirenti devono verificare l’esistenza di legami con un’organizzazione terroristica o con viaggiatori della jihad”. Ma non è tutto. “Per motivi democratici va tuttavia garantito uguale trattamento a tutte le religioni e a tutte le organizzazioni, se non sono proibite”. In altri termini: se non si accettasse più l’azione di «Lies!», alla stessa maniera bisognerebbe vietare la distribuzione della Bibbia o di altri testi religiosi. Anche nel secondo caso, infatti, a volte sono delle sette ad organizzare le azioni nelle strade. La tradizione liberale della Svizzera mette inoltre in primo piano la libertà d’opinione”. Non deve però sorprendere che una esponente del partito ecologista si schieri con gli estremisti islamici. Lo stesso a vario titolo, hanno fatto suoi colleghi in Austria, Svezia, Germania, Svizzera, Norvegia. Per i Verdi svizzeri (per non parlare di quelli svedesi) si tratta di una vera attrazione fatale specie nella Svizzera Francese ben riassunta da Irène Kälin, consigliere nazionale dei Verdi che ha dichiarato qualche tempo fa che “l’islam deve diventare religione ufficiale”. C’è poi il convertito Pascal Gemperli, Consigliere comunale del Comune di Morges e Presidente dell’UVAM (Union Vaudoise des Associations Musulmanes) attivo nella fratellanza musulmana e molti altri. Per coloro che si battono per un islam progressista per davvero come Saida Keller Messahli, quella di oggi è l’ennesima sconfitta da mettere nel cassetto. Non c’è peggior cosa che vedere lo Stato pavido davanti all’islam radicale. Forse ha proprio ragione uno dei molti internauti (che pensa di intimidirmi) che mi ha recentemente scritto:“È inutile che vi battete contro di noi, è solo una questione di tempo per vederci trionfare”.
In effetti credo che il suo parere sia fondato e credo anche che non dovranno nemmeno sforzarsi troppo visto che sono già a buon punto. Persino alle nostre latitudini è pieno di intellettuali, internauti e politici pronti a mettergli a disposizione i migliori salotti dove raccontare tutte le balle che vogliono. Non si sbagliava di certo uno degli uomini più malvagi della storia, il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbles quando disse : “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Chissà come se la ride il fondatore del gruppo salafita, lui si che ci ha visto lungo…