L’8 marzo 2018 la COMEX ( Commissione per le espulsioni ) organismo composto da magistrati che si occupano di diritto penale e da giudici di diritto amministrativo, ha approvato dopo l’arresto l’espulsione dell’imam salafita algerino El Hadi Doudi, imam della moschea As-Sunna che si trova nel cuore della città di Marsiglia. Contro di lui che vive in Francia dal 1981, l’accusa di ” actes de provocation explicite et délibérée à la discrimination, à la haine ou à la violence “- “atti di provocazione esplicita e deliberata discriminazione, di odio e e violenza”. La partita tra lui e lo Stato francese (che da anni tentava di allontanarlo), si è finalmente chiusa il 19 aprile 2018 visto che il ricorso alla “Corte europea dei diritti dell’uomo“(CEDU) ha confermato in pieno la decisione della COMEX. Inizialmente la Corte europea aveva bloccato l’iter ma una volta esaminato il dossier nella sua interezza, non ha potuto che rilevare la pericolosità sociale dell’imam algerino. Il 63enne imam noto per la violenza dei suoi sermoni nei quali è solito scagliarsi conto le donne, gli ebrei, gli sciiti e gli adulteri ora avrebbe paura secondo il suo avvocato, della pena di morte che lo aspetterebbe in Algeria. Per questo ha tentato invano, di restare in Francia dove per anni ha incitato al jihad e all’odio. Una buona notizia per gli uomini dell’antiterrorismo che faticano a contenere il fenomeno dell’islam radicale in Francia che secondo le cifre, continua a crescere nel paese anche grazie a uomini come El Hadi Doudi.