Per il candidato musulmano alle elezioni in Belgio prevale la legge coranica
Redouane Ahrouch, dipendente della locale azienda dei trasporti pubblici e consigliere comunale di Anderlecht, è il volto mediatico di «Islam», il partito politico belga fondato nel 2012, ma non degna di uno sguardo le avversarie politiche. Coerente con il suo programma politico che prevede l’adozione della sharia, non vuole deludere l’elettorato, che a Bruxelles alle ultime elezioni amministrative, ha ricevuto ben 9.421 voti (pari al 2%). Alla prossima tornata elettorale amministrativa, alla quale parteciperà in 28 comuni, «Islam» propone «di prevenire il vizio» mettendo al bando casinò, sale gioco, agenzie di scommesse (anche online), e persino le lotterie. Discoteche e luoghi di piacere (abbastanza diffusi)? Neanche a nominarli… Inoltre in osservanza dei precetti religiosi, via libera alle festività islamiche e ai menu halal nelle scuole oltre alla tolleranza nei confronti del velo per le ragazze. I trasporti pubblici? Donne e uomini andranno separati fisicamente in modo che non possano scambiarsi nemmeno gli sguardi. Tutte idee che il corpulento Redouane Ahrouch, padre di quattro figli (e anche tesoriere del partito), ha maturato fin dagli anni 1990 quando frequentava il Centro Islamico Belga, dove si radicalizzarono numerosi giovani partiti per la «guerra santa» in Afghanistan e in Iraq. Qualche sera fa Ahrouch, giunto negli studi televisivi di Rtl-Tvi, si è rifiutato di farsi truccare «perché non posso farmi toccare da una donna», poi non ha voluto stringere la mano alla conduttrice per gli stessi motivi e infine, durante il dibattito, quando la stessa e un’altra ospite gli ponevano delle domande, ha continuato a guardare altrove perché «non posso incrociare lo sguardo di una donna». Incalzato di continuo per l’atteggiamento irrispettoso che manifestava in diretta Ahrouch è andato nel pallone e ha fatto una figuraccia, una scena grottesca.
L’editorialista Emmanuelle Praet ( sopra nella foto) si è sentita umiliata e al termine della diretta tv ha dichiarato: «È stato uno choc, mi ha offeso con il suo comportamento. È stato terribile assistere a tutto questo». Il Presidente di «Islam», Abdelhay Bakkali Tahiri, in soccorso del suo candidato, ha persino peggiorato le cose: «Sono costernato nel vedere che nel dibattito si parli di stringere mani o di un’occhiata, siamo in una democrazia dove la libertà di espressione deve essere applicata». Molti telespettatori hanno telefonato durante la diretta infuriati per l’atteggiamento di Redouane Ahrouch. Di certo, al di là dell’episodio, non va sottovalutata la forza elettorale di un partito che conta principalmente sul tasso di natalità dei musulmani che vivono in Belgio. Numeri da capogiro che nel giro di 15-20 anni trasformeranno la capitale dell’Ue in una città islamica dove già ora Mohamed è il nome più comune dato ai neonati. Per quanto riguarda il servizio pubblico e in particolare quello degli autobus di Anderlecht, la speranza è che Redouane Ahrouch non incroci mai lo sguardo di una donna nell’atto di attraversare la strada…
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