
L’Italia è il Paese che ricorre di più all’espulsione «per motivi di sicurezza». Ora anche Berlino ci copia.
Anche le autorità tedesche dopo anni di sottovalutazione del pericolo rappresentato dai fondamentalisti islamici in Germania, stanno correndo in fretta e furia ai ripari. Dopo la strage dei mercatini di Natale di Berlino del 19 dicembre 2016 nella quale morirono 13 persone di 12 nazionalità diverse oltre a 56 feriti, la Germania ha iniziato ad adottare il modello italiano che prevede l’espulsione «per motivi di sicurezza dello Stato». Cosi dal dicembre 2016 all’agosto 2018, «le persone rilevanti o piccoli criminali per i quali esistono prove di radicalizzazione» rispedite dalla Germania nei loro paesi d’origine, sono 123. Per la maggior parte gli espulsi provengono da Tunisia, Algeria, Turchia, Russia (ma di origine cecena), Nigeria e Libano. Sono solo una piccola parte di coloro che sono ritenuti pronti all’azione violenta e che secondo le ultime stime, sarebbero quasi 2.000. Numeri che non devono stupire visti i 25.000 islamisti che vivono in Germania tra i quali spiccano gli 11.000 salafiti che aumentano di continuo, basti pensare che nel 2011 erano 3.800. Mentre i fanatici «multicultural» applaudivano felici nel vedere così tanti musulmani in piazza in Germania l’islam radicale tra il 21011 e il 2015, viveva la sua età dell’oro e oggi gli presenta il conto. PAZIENZA FINITA La pazienza tedesca però è finita qualche giorno fa; senza fare annunci sono improvvisamente spariti dai preventivi di spesa federali le sovvenzioni alle associazioni islamiche turche che fanno capo al DITIB (Turkish-Islamic Union for Religious Affairs) mentre non sono state pagate quelle stanziate per il 2018. Parliamo di molti soldi, basti pensare che tra il 2014 e il 2017 al DITIB sono stati pagati 6 milioni di euro per sostenere «progetti di integrazione» gestiti dagli oltre 1.000 imam turchi. Le vicende degli «imam spia» fuggiti dalla Germania, le schedature degli immigrati turchi da parte dei servizi segreti di Ankara, e l’aria che si respira nelle moschee del DITIB ha portato alla rottura perché i tedeschi oggi non si fidano più. Concetti ribaditi senza mezze misure dal portavoce della CDU Christoph de Vries: «Chiunque diffonde il nazionalismo e diffonde l’odio contro i cristiani, ebrei o persone senza fede, che spia dalla Germania per il governo turco, non può essere considerata un partner nella lotta contro l’estremismo religioso. Se il governo ha adottato questa misura di sospendere i fondi, è perché tiene conto di questi fattori e ha agito di conseguenza». A livello europeo non tutti i paesi contrariamente all’Italia, pubblicano con regolarità il numero delle espulsioni legate al fondamentalismo islamico e reperire dati è molto complesso. Spicca l’Italia che tra 01.01.2015 e il 01.09.2018 ha espulso 319 persone, a tal proposito il 2018 potrebbe segnare un record visto che che tra il 1° Gennaio e il 1° Settembre 2018 sono state espulse dalla penisola 82 persone. È nel 2017 che si è verificato il balzo in avanti, 103 espulsi rispetto ai 66 del 2015 e 2016. Segue la Francia che tra il 12.09.01 e il 31.12.2017 ha allontanato dall’Esagono 266 islamisti mentre come detto sopra i tedeschi ne hanno allontanati 128. Segue la Spagna con 100 espulsioni decise tra il 01.01.2012 e il 31.12.2014 (un numero che dopo gli attentati dell’agosto dello scorso anno a Barcellona e Cambrils sarà sicuramente cresciuto). L’Austria invece in pochi mesi ne ha espulsi 60 che potrebbero diventare 250 viste le numerose inchieste. Interessante il dato del Belgio visto che tra il 04.04.2017 e il 04.04.2018 sono state 112 le espulsioni legate alla nuova legge avversata da organizzazioni umanitarie e dalla sinistra politica. Lo stesso ha fatto l’Olanda nel 2017, votando una legge che priva della nazionalità chi attenta alla sicurezza dello stato ed ha ottenuto la nazionalità olandese contraendo matrimonio o dopo anni di residenza nei Paesi Bassi. Inutile dire che i numeri di Francia, Belgio, Germania, Olanda e Spagna non tengono conto di coloro che non possono essere attualmente espulsi perché in possesso della nazionalità dalla nascita, questi sono migliaia. SILENZIO INGLESE Top secret invece i dati inglesi custoditi da MI5 e MI6 ma fonti qualificate, parlano di migliaia di persone espulse dalla Gran Bretagna per terrorismo. Dai paesi nordici nessun dato se non email che ti fanno rimbalzare da un ufficio all’altro. La Norvegia invece rende noto che nel 2017, ha espulso «per violazione della legge sull’immigrazione» 4.548 persone. Gli afgani (348), gli iracheni (236), i nigeriani (227) e i 124 pakistani sono tra i più rappresentati. Quanti di loro erano legati all’islam radicale? Anche la Svizzera espelle, solo nel 2017 sono 13 gli espulsi dalla Confederazione ma il dato piu’ rilevante è quello al divieto di entrata nel paese: nel 2016 gli sgraditi a Berna erano 128 mentre nel 2017 la lista si è allungata a 150 persone. Mala tempora currunt.

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