I terroristi sono sempre più giovani -Libero 16.09.2018

Reclutati dai ceceni, i ragazzi islamici studiano sul web come costruire le bombe.
Non si fermano i tentativi degli estremisti islamici di colpire in Europa con sostanze chimiche. In particolare, la Germania pare essere l’obbiettivo privilegiato di questo tipo di attacchi. Qualche giorno fa è stato arrestato poco prima che passasse all’azione a Florstadt (Land dell’Assia), un cittadino turco-tedesco di soli 17 anni. Nella casa dei genitori, il giovane stava preparando una serie di ordigni esplosivi ai quali intendeva aggiungere sostanze chimiche.
Secondo le autorità tedesche il 17enne avrebbe appreso le tecniche di fabbricazione delle «bombe sporche» sul web e lo stesso vale per le sostanze ritrovate in casa sua e ordinate via internet. Il ragazzo ha ammesso di voler fare una strage con la «madre di Satana» la celebre «bomba sporca» usata a Parigi, Bruxelles e Manchester. Sul web ancora oggi, decine e decine di siti spiegano, con l’ausilio di filmati, come assemblare il perossido di acetone e i cristalli (che vanno resi in polvere) ma soprattutto come sintetizzare il tutto con acido solforico, cloridrico o muriatico, l’acqua ossigenata, il bicarbonato e l’acetone per le unghie. Per attivarlo basta collegarlo a un telefono cellulare o scuoterlo se si indossa con una cintura esplosiva o in uno zaino.
LA MINACCIA I problemi per la Germania arrivano anche con il ritorno a casa dei «foreign fighters» (al momento stimati in 270 unità), solo una piccola parte di coloro che partirono tra il 2013 e il 2014 per il Siraq, il piccolo contingente di 850-900 combattenti, dei quali circa il 70% ha preso parte a scontri armati. Uno di loro, il 29enne arrestato la settimana scorsa nel Land del Baden-Württemberg, aveva raggiunto la Siria nel 2013 attraverso la Turchia, poi nel febbraio 2014 aveva aderito a Junud al-Sham-Soldati del Levante, gruppo jihadista formato essenzialmente da salafiti ceceni e libanesi.
Verso la fine del 2014, è rientrato in Germania dove è stato segnalato alla fine del 2017. Anche lui, insieme a quattro complici di età compresa tra 25 e 41 anni, voleva attaccare la Germania in queste settimane con esplosivi e sostanze chimiche. Ma il fronte che più preoccupa le istituzioni tedesche è quello interno. Secondo l’intelligence tedesco la Germania deve affrontare anche la crescente minaccia rappresentata dai bambini e degli adolescenti cresciuti nelle famiglie che vivono secondo i rigidi dettami del salafismo. BAMBINI-BOMBA In un recente rapporto dell’Ufficio per la protezione della Costituzione (BfV), si parla di loro come di «vere bombe ad orologeria perché educati dalla nascita con una visione del mondo estremista che legittima la violenza contro gli altri e degrada coloro che non fanno parte del loro gruppo e la loro radicalizzazione sta avvenendo più velocemente di prima. Parliamo di bambini che in moltissimi casi hanno meno di otto anni».
Molti degli oltre 11.000 salafiti sono convertiti tedeschi all’islam, altri provengono da famiglie musulmane turche arrivate in Germania dalla fine degli anni ’60 ma il rapporto non tiene conto dei 1,5 milioni di profughi musulmani arrivati in Germania dalla Siria e dall’Afghanistan nel 2015 e 2016 e degli irregolari giunti ad esempio dalla Cecenia a migliaia (più di 60mila). I predicatori e reclutatori salafiti, tra i quali molti convertiti tedeschi, hanno gioco facile perché a differenza degli imam delle moschee tedesche che predicano prevalentemente in arabo o in turco, si esprimono in tedesco con un linguaggio che fa molta presa sui ragazzi. Indottrinamento e radicalizzazione si rivelano efficaci perché avvengono spesso in piccoli ambienti e sul web, lontano da occhi indiscreti. A far paura infine, è la crescente infiltrazione dei salafiti nelle scuole pubbliche (in particolare a Berlino) dove è aumentato anche l’antisemitismo. Tra criminalità organizzata, delinquenza comune, islam radicale ed estremismo di destra e di sinistra, la Germania non pare più così stabile.
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