Come già deciso per Enis Suljemani, Malika el-Aroud, meglio conosciuta come la “vedova nera del jihad”, ex moglie di Dahmane Abd al-Sattar alias di Abdessatar Dahmane, per il predicatore salafita Kamal Affetat, anche l’ex leader del disciolto gruppo “Sharia4Belgium” Fouad Belkacem-Abu Imran, ( nella foto sopra) è stato privato della nazionalità belga.
Lo ha deciso la Corte d’Appello di Anversa che aveva già condannato il predicatore salafita nel 2015 a 12 anni di carcere, al pagamento di 30.000 euro di multa e come detto, alla revoca della nazionalità. L’uomo che è anche cittadino marocchino, si oppose subito alla revoca del passaporto belga ma la Corte di Anversa, dopo due anni di dibattimento non ha voluto sentire ragioni. Nel 2027 (al più’ tardi) non appena avrà scontato la sua pena e se il verdetto verrà confermato dalla Corte di Cassazione ( alla quale puo’ ancora fare appello) Fouad Belkacem-Abu Imran, verrà espulso verso il Marocco. Il condizionale pero’ è d’obbligo perché “Il Segretario di Stato per l’asilo e la migrazione” Theo Francken non appena ha letto il dispositivo della sentenza ha fatto intendere di volerlo espellere il prima possibile ; “Anche Fouad Belkacem ha vista revocata la sua nazionalità quindi è illegale sul nostro territorio”. Farò di tutto per rimandarlo in Marocco, nel suo paese natale, ovviamente in consultazione con il governo marocchino”.
In Belgio Foad Belkacem ex venditore di auto usate e privo di qualsiasi formazione teologica, riuscì’ in poco tempo a costruirsi un nutrito gruppo di fedelissimi (tra i quali diversi convertiti) che fecero proselitismo su decine di giovani diventati “soldati di Allah” in Siria e in Iraq. Numerose anche le sue dichiarazioni contro lo Stato belga per il quale richiese l’adozione della “sharia” e le minacce contro le autorità. Il tutto condito sempre da un sorriso beffardo esattamente come ha sempre fatto il suo maestro Anjem Choudary che partecipo’ alla nascita di “Sharia4Belgium” nel 2010. Negli anni il Belgio ha giocato con il fuoco, esercizio pericoloso che ha avuto nefaste conseguenze vedi i quasi 500 “ foreign fighters” partiti per i teatri di guerra senza contare la “jihad “combattuta in casa .
A tal proposito la memoria torna al 22 marzo 2016 con le esplosioni all’aeroporto “Zaventem” e una alla stazione della metro di Maalbeek: bilancio 32 morti e oltre 300 feriti. Il giorno che Foad Belkacem arriverà in Marocco dovrà rispondere di diverse accuse per traffico di stupefacenti oltre a dover scontare una condanna per lo stesso reato. Il Belgio stavolta fa davvero sul serio.