SINISTRA E GRANDI GIORNALI INVOCANO LA «MESSA SOTTO OSSERVAZIONE» DEL PARTITO CHE SPAVENTA L’ESTABLISHMENT(Libero 19.11.2018)

Mentre in Francia si sono appena celebrati i tre anni dalle stragi del 13 novembre 2015, in Germania le attività degli islamisti sono diventate un problema quotidiano per la sicurezza nazionale. La situazione è difficilissima in tutto il Paese e sia l’intelligence che le forze di polizia faticano a contenere il fenomeno dell’islam radicale che in Germania ha molti volti e mille strade da percorrere. Percorsi lastricati di denaro perché ogni anno sul territorio tedesco, arrivano 100 milioni di dollari inviati da privati cittadini dell’Arabia Saudita a sostegno della costruzione di moschee, al finanziamento di associazioni e fondazioni di ogni tipo.
C’È ANCHE IL KUWAIT
Questo senza contare il fiume di denaro che arriva dalla Turchia destinato alla gestione del DITIB (Türkisch-Islamische Union der Anstalt für Religion) che controlla direttamente almeno 900 moschee in Germania. Il governo nazional-islamista di Ankara in Germania puo’ contare anche sulla potente organizzazione islamica”Millî Görüs” fondata dal maestro politico di Erdogan, l’ex primo ministro turco Necmettin Erbakan, noto estremista islamico morto nel 2011. Fanalino di coda ma non certo meno pericoloso, è il Kuwait che finanzia le entità islamiche in Germania attraverso la ?Società del risveglio dell’eredità islamica? al centro di sospetti per alcune donazioni a entità a dir poco sulfuree. La martellante azione di proselitismo specie nell’età dell’oro del salafismo made in Germany (2010-2015), ha portato risultati anche grazie alle attività dei predicatori tedeschi convertiti all’islam come Pierre Vogel?Abu Hamza, Marcel Krass, Sven Lau-Abu Adam (in carcere) oppure il palestinese-tedesco Ibrahim Abou Nagie; con loro il virus dell’islam radicale ha contagiato il Paese. È alla loro fonte che si sono abbeverati gli oltre 800 “foreign fighter” partiti dalla Germania per fare la guerra santa. A spaventare gli inquirenti non non ci sono solo gli immigrati arrivati recentemente nel Paese; la cattiva pianta dell’islam radicale cresce anche tra la mura domestiche di coloro che sono entrati in Germania negli ultimi decenni.
PRONTI A COLPIRE
La propaganda islamista e antisemita seduce bambini e adolescenti musulmani spinti anche ad agire come nel caso della 17enne Safia S. che nel 2016 all’interno della stazione ferroviaria di Hannover, attaccò con un coltello un agente di polizia. Oggi Safia S. sconta una condanna a sei anni di carcere minorile ma i casi come il suo sono in vertiginoso aumento. L’islam radicale cresce ovunque, ad esempio nel Baden-Württemberg, dove nel 2018 sono state aperte (fino ad agosto) 1.000 nuovi incarti per reati penali e un terzo degli stessi è per attività collegate all’islam radicale. L’Ufficio federale della polizia criminale tedesca (BKA) stima in 765 gli estremisti islamici tedeschi pronti all’azione violenta così suddivisi: 449 si trovano in Germania, 166 sono in carcere mentre 150 sono ancora in Siria e Iraq È anche su questi numeri (senza contare le gang, la criminalità comune e quella organizzata o l’estremismo di destra) che Thomas Haldenwang appena nominato come nuovo capo del ?Bundesamt für Verfassungsschutz? (BfV), l’Ufficio federale della Protezione della Costituzione ovvero i servizi segreti tedeschi, che dovrà misurarsi e non potrà certo far melina. Thomas Haldenwang anch’egli iscritto alla Cdu, ha sostituito Hans-Georg Maassen travolto dalle polemiche dopo i fatti dell’agosto scorso a Chemnitz (Sassonia) e dalle sue recenti dichiarazioni nelle quali ha attaccato senza riserve la Spd. Il nuovo capo del BfV trova una situazione politica incandescente che potrebbe esplodere se “Alternative für Deutschland” venisse davvero messa sotto osservazione dai servizi segreti tedeschi. La procedura di “Beobachtung” richiesta a gran voce da una grossa parte del mondo politico e culturale tedesco, è stata più volte evocata agitando la teoria che in AfD (specie nella ex Ddr) comandino solo gli estremisti violenti di destra. In tal senso la Spd ha addirittura accusato Hans-Georg Maassen, prima delle sua rimozione, di aver aver dato consigli ad “Alternative für Deutschland”per evitare il procedimento di “Beobachtung”.
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