Catturato dalle milizie curde Mohammad Abdullah Mohammad. Era la voce narrante dei film dell’Isis.

Di lui si erano perse le tracce, il jihadista canadese Mohammad Abdullah Mohammad diventato famoso con il documentario prodotto nel 2014 dall’Isis dal titolo “Flames of War”, qualche giorno fa è stato catturato in un area imprecista del “Siraq”. Il video che durava 51 minuti fu il primo esempio di come la propaganda jihadista avesse fatto un salto di qualità impressionante. Nel video Mohammad Abdullah Mohammad alternando inglese e arabo, impugnava una pistola e guardando dritto nella telecamera diceva; “”Le fiamme della guerra stanno iniziando solo adesso ad intensificarsi. Il combattimento è appena iniziato“. Nel film veniva anche mostrata una fila di sei uomini diposti in un plotone di esecuzione che dopo essere stati colpiti ( forse) dal jihadista canadese, cadono uno alla volta, in una fossa comune. E’ bastato un veloce interrogatorio per scoprire che era proprio lui, la voce narrante del film del “Daesh” l’uomo fermato dopo un violento scontro a fuoco. Mohammad Abdullah Mohammad faceva parte del contingente di combattenti canadesi (190) partiti per “la “guerra santa” negli ultimi anni. M.A Mohammad che è nato nel 1983 in Arabia Saudita arrivo’ in Canada nel 1988, ha studiato al “Seneca College” di Toronto e dopo essersi avvicinato ai circoli dell’estremismo islamico canadese sarebbe partito  per la Siria tra maggio e settembre del 2013. Nel video del suo interrogatorio M.A Mohammad conferma la sua identità ammettendo di essere partito dal Canada nel 2013 e di essere un miliziano dello Stato islamico. “Sono stato catturato da loro (dalle milizie curde) dopo aver attaccato uno dei loro punti e dopo aver preso parte a una sparatoria con loro”, Dopo che mi hanno chiesto di arrendermi, l’ho fatto e ho gettato le armi.” M.A Mohammad ha inoltre confermato che sono ancora migliaia i combattenti dell’Isis nella Siria orientale, nel suo racconto ha detto che costoro stanno tentando di scappare verso la Turchia perché non si arresta il pesante martellamento degli attacchi aerei e quello dei droni americani, tutte attività che hanno inflitto molte perdite ai jihadisti. A proposito del Canada nel dicembre 2018 il rapporto “CET” che prende in eseme  “i viaggiatori estremisti canadesi” ha confermato il numero di 190 foreign fighters partiti dal Canada per i teatri di guerra del Medio Oriente. Molti di loro sarebbero morti in battaglia mentre qualche decina di combattenti canadesi sarebbero ancora attivi in battaglia. Il restante del contingente di jihadisti canadesi, sarebbe fuggito per tempo in Turchia, Afghanistan, Pakistan e Africa settentrionale e orientale.”Molte di queste persone sono state uccise o catturate in Siria e Iraq, e molte rimarranno all’estero a causa del loro costante impegno per la causa. Dei CET che restano lì, solo pochi hanno apertamente espresso il desiderio di tornare in Canada”. Speriamo che sia davvero cosi’

@riproduzione riservata

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer