La Merkel fa spiare la destra e non i jihadisti (Libero 20.01.2019)

I SERVIZI SEGRETI, GUIDATI DALLA CDU, SORVEGLIERANNO DA VICINO L’AFD. INTANTO GLI ESTREMISTI ISLAMICI CRESCONO INDISTRUBATI.

Come annunciato nelle scorse settimane, il partito politico tedesco Alternative für Deutschland (Afd), dal 18 gennaio 2019 è stato posto sotto controllo dal Bundesamt für Verfassungsschutz, cioè l’Ufficio per la protezione della Costituzione (BfV). La decisione è stata assunta dal governo di Angela Merkel dopo le pressanti richieste degli alleati di governo, in particolare quelle dei socialisti della Spd, che giudicano Afd come una sorta di partito neonazista. In realtà Afd, che conta ben 92 deputati al Bundestag, è perfettamente inserito nel sistema politico democratico tedesco ed è impegnato a eliminare le frange più estreme del partito che ne compromettono l’immagine anche a livello internazionale e ne frenano l’azione politica. Ma allora chi e con quali metodi indagherà sul partito e sui dirigenti di Afd, che rischia seriamente di essere messo fuori legge? I servizi d’intelligence del BfV che sono diretti da Thomas Haldenwang, membro della Cdu della cancelliera Angela Merkel.

Ma le anomalie non finiscono qui visto che il Bfv risponde al ministero degli Interni diretto da Horst Seehofer, più volte ministro con Helmut Kohl e che dal 2008, per dieci anni, è stato il leader in Baviera della Csu, l’Unione cristiano-sociale storico alleato della Cdu. E qual è il partito politico che alle ultime elezioni dell’ottobre 2018 ha perso più consensi? La Csu che ha visto scendere i consensi di oltre il 10%! E a scapito di chi? Proprio di AfD che ha aumentato i propri consensi grazie alla campagna elettorale focalizzata contro le politiche migratorie della maggioranza Cdu- Csu. Per i metodi di indagine che verranno utilizzati e serviranno a completare “il dossier Afd”, non occorre eccessiva fantasia: intercettazioni ambientali e telematiche, dossier e infiltrati per predisporre una mappatura del partito e delle sue attività.

METODI TOTALITARI Quindi, la Grosse Koalition formata da Cdu/Csu/Spd ha messo sotto il controllo dei servizi segreti il maggiore partito di opposizione con i metodi usati dalla Stasi nella Germania dell’Est o come accadeva nei regimi comunisti e nazisti nel Novecento e nelle dittature del Sud America? I fatti dicono questo nonostante nessuno si sia indignato per questo atto, pericolosissimo per la democrazia tedesca perché crea un pericoloso precedente, e perché mette nell’angolo Afd che potrebbe doversi confrontare con la crescita delle ali estreme presenti all’interno del partito. Mentre la maggioranza di governo si dedica al controllo degli oppositori politici attraverso i servizi segreti, rimane ancora altissimo, anzi si va sempre più aggravando, l’allarme terrorismo islamico. Secondo le autorità tedesche, il numero degli islamisti in Germania avrebbe ormai superato le 12mila unità e in alcuni Land, come nello Schleswig-Holstein, al confine danese, la crescita appare esponenziale.

LA CARICA DEI 500 Qui i predicatori fondamentalisti che si rifanno alla dottrina più anticae intransigente dell’islam, quella di Ibn Taymiyya e Muammad ibn ʿAbd al-Wahhab, attivi a Kiel, Lübeck, Flensburg, Neumünster e che stanno puntando con decisione su Amburgo, sono più di 500 (erano poco tempo fa un centinaio). Tra le 12mila persone che in Germania si rifanno alla dottrina più estrema dell’islam, ci sono molti convertiti tedeschi, numerosi foreign fighter tornati a casa dal Siraq (circa 400) e molti immigrati e rifugiati provenienti da Siria, Iraq, Pakistan, Afghanistan e Cecenia, tutti reclutati nei centri di accoglienza dove i reclutatori dell’Isis fanno ancora proselitismo indisturbati.

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