Arrestati tre Iracheni in Germania. Arrivati come rifugiati nel 2015, preparavano una strage.

Nuova operazione antiterrorismo questa mattina in Germania. Alle prime ore dell’alba tre cittadini iracheni giunti nel paese nel 2015 come rifugiati, sono stati arrestati nel distretto di Dithmarschen (land dello “Schleswig-Holstein). Per questa regione del nord della Germania è l’ennesimo campanello d’allarme visto che da tempo è diventato il luogo prediletto dei “predicatori del male”che grazie alle loro conferenze e al proselitismo fatto per le strade, hanno fatto aumentare in maniera esponenziale coloro che si definiscono “Salafisten”e nulla fa presagire che il trend sia destinato a calare. Anzi, il fulcro di questo movimento islamico ultraconservatore si è sviluppato molto a Kiel, Lübeck, Flensburg, Neumünster e sta conquistando anche la ricca e austera città di Amburgo. La crescita degli islamisti salafiti negli ultimi anni in Germania è stata esponenziale; nel 2013 secondo l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) erano 5.500 mentre nel 2018 ne sono stati censiti quasi 12.000 tra i quali spiccano i 3.500 ritenuti “pronti all’azione violenta”.Stesso trend si è verificato nello Schleswig-Holstein dove nel 2013 erano 70 e oggi se ne contano piu’ di 1.000 ( 798 solo ad Amburgo). A questo proposito il 30enne ex salafita convertito Dominic Schmitz ( un tempo Domic Musa Schmitz ) nato a Mönchengladbach, oggi tiene conferenze in tutto il paese per spiegare come lui stesso all’età di 17 anni, sia caduto nell’abisso della “salafia” dalla quale è uscito volontariamente alla fine del 2013 (https://www.dominicschmitz.de/).

Non ci sono dubbi che queste cifre che sono drammatiche, siano la diretta conseguenza dell’incessante lavoro di proselitismo fatto da predicatori come Pierre Vogel, Marcel Krass, Sven Lau, (in carcere) Ibrahim Abou Nagie, Abu Ameenah Bilal Philips, Abu Dujana e moltissimi altri. Costoro per molti anni hanno incendiato con i loro sermoni, le periferie delle grandi città tedesche abitate da immigrati di religione musulmana. Oggi il lassismo e la mancata comprensione del pericolo dell’islam radicale, presentano il conto alla Germania che con l’arrivo di piu’ di milione di rifugiati si ritrova nell’impossibilità di gestire efficacemente la sicurezza dello Stato.  A proposito dell’operazione di oggi secondo la Procura federale di Karlsruhe alla quale sono affidate le indagini, i tre rifugiati iracheni di età compresa tra i 23 e i 36 anni, stavano preparando un attentato. E’ stato accertato che per questo motivo passassero ore a consultare dei siti web che mostrano con video e attraverso appositi manuali da scaricare, come fabbricare ordigni ( non si ancora di che tipo). I tre iracheni, Shahin F, Hersh S, e Rauf S si sentivano talmente tranquilli e al riparo dalle indagini del BKA (Bundeskriminalamt), che hanno commesso l’errore fatale di ordinare un dispositivo di accensione elettronica (molto specifico), in un un sito internet già conosciuto dall’intelligence tedesco. Una volta identificati, è scattata l’operazione di monitoraggio nella quale sono state ascoltate alcune conversazioni inequivocabile sulle volontà del commando. I preparativi dell’attacco erano già abbastanza avanzati ma a causa della mancanza di fondi che servivano per acquistare delle armi la data veniva continuamente cambiata. Pare comunque che i tre volessero anche utilizzare delle auto per investire la folla e farsi poi esplodere.

A proposito di “bombe fai da te”abbiamo chiesto un parere a Stefano Scaini Senior Safety & Security Advisor che si occupa dal 1993 di materiali energetici, esplodenti, sostanze dual-use ed agenti CBRN. E’ docente permanente presso il “NATO JCBRND Centre of Excellence” ed è membro dell’Osservatorio sul Fondamentalismo e terrorismo di matrice jihadista dell’Università della Calabria”.

Stefano Scaini, come è possibile che ancora oggi non si riesca fermare la diffusione dei siti internet che insegnano ad assemblare ordigni?

I siti internet che mostrano come costruire delle bombe purtroppo sono davvero tanti. Tuttavia, occorre sgombrare il campo da molte leggende metropolitane. In quasi tutti i casi si tratta di siti web che per fortuna, non danno tutti gli elementi utili a costruire degli ordigni. E’ vero che danno una serie di dati utili per assemblarle ma per entrare davvero in azione, occorre sempre l’intervento di esperti del settore specie se si vogliono utilizzare sostanze pericolose da trattare. Per oscurarli questi siti si fa un gran lavoro ma quando ne chiudi uno ne nascono due. Difficile presdiare le sterminate praterie del web ed in particolare del “deep web”.

Che cos’è una “bomba sporca”?

La “DB-dirty bomb” nasce come una scatola contenente materiale radioattivo (anche rifiuti radioattivi) corredata di una microcarica esplosiva di rottura (di circa 100 gr.) funzionale alla rottura del ‘case’ e alla conseguente dispersione dell’agente aggressivo. Oggi invece é considerato tale qualsiasi ordigno esplosivo improvvisato caricato in modo non convenzionale, ovvero con la presenza anche di agenti chimici e non solo più radiologici. L’agente Biologico mal si addice per gli effetti distruttivi dell’esplosione su di esso.

Si parla spesso di un ordigno chiamato Madre di Satana”, di cosa si tratta ?

Madre di Satana è il “nick name” altisonante dato ad un ordigno esplosivo improvvisato contenente non esplosivo, ma bensì una sostanza chimica altamente reattiva chiamata TATP ovvero “triacetone triperossido” o “perossido di acetone”. É un perossido prodotto a livello industriale ma che può altresì venir creato in una nostra comune cucina con sostanze “dual use”. Non è tanto pericoloso manipolarlo quanto invece conservarlo e trasportarlo come visto a Ripoll (Barcellona) la notte del 16 agosto 2017.

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