Catturato «nonno Jihad», voce francese del Califfato ( Libero 20.02.2019)

Di lui si erano perse le tracce da parecchio tempo e anche i servizi segreti francesi ritenevano che fosse morto, invece Abu Suhaib Al-Faransi al secolo Michel Lecarpentier, è stato catturato qualche giorno fa in Siria dagli uomini dello YPG curdo (Unità di Protezione Popolare). Lecarpetier-Al-Faransi divenne noto quando apparve l’8 marzo 2015, in un filmato di propaganda dell’Al-Hayat Media Center (uno dei canali media dell’Isis) dove raccontò la sua incredibile storia iniziata 63 anni prima. Nato in una famiglia cattolica francese, stava per entrare in un seminario cattolico prima di laurearsi in ingegneria e girare il mondo per una società del gruppo Air France. Nel corso della sua carriera diventò un imprenditore benestante nel settore aereonautico senza mai avere problemi con legge poi alle fine del 2010 la folgorazione; mentre era in Arabia Saudita dove si trovava per lavoro, si convertì all’islam. Quasi simultaneamente abbracciò la dottrina più estrema dell’estremismo sunnita che vuole il ritorno alla purezza delle origini (salaf alih – antenati pii) che deve servire secondo i loro rigidi dettami, da modello per correggere i vizi del presente. In seguito, benché prossimo alla pensione, si fece crescere la lunga barba incolta con il labbro superiore rasato, chiaro riferimento al modo in cui Maometto la portava più di 1.400 anni fa. Infine, per marcare ancor di più la propria adesione alla galassia salafita, Michel Lecarpentier divenuto nel frattempo Abu Suhaib Al-Faransi, se la tinse con l’henné per farla diventare arancione. Nel 2012 Abu Suhaib Al-Faransi parte per la Siria dove impara ad usare le armi chimiche con il Fronte al Nusra prima e con l’Isis poi per diventare in brevissimo tempo uno dei volti più conosciuti della propaganda jihadista diretta ai connazionli francesi invitati a colpire o nel loro paese, o a emigrare nello “Stato perfetto”. Nei suoi video, che si trovano ancora oggi facilmente su Youtube, il non più giovanissimo jihadista con un passato da istruttore militare nell’esercito francese con aria estatica racconta quanto bello fosse vivere nello Stato islamico: «Quando sono entrato nella terra del Califfato, ho visto cose diverse, ho visto l’istituzione, la pulizia, gli ingegneri, gli insegnanti, i medici e le persone che hanno lasciato Europa e che hanno lasciato il mondo per venire alla jihad con piena consapevolezza». Dopo essere diventato membro della “katiba” (battaglione) del jihadista saudita Abu Yazid Al-Asiri nel 2013, fu ferito gravemente durante una battaglia. Anche stavolta Lecarpentier-Al-Faransi non si arrese sorretto dalla fede in Allah e tornò a combattere nel “Siraq” fino all’incontro con un battaglione del YPG curdo che lo ha catturato. Troverà posto anche lui su uno dei voli predisposti dal governo francese per far rientrare in patria i foreign fighter superstiti?

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