Un libro da poco pubblicato in Francia parla di 1,7 milioni di euro versati da una controversa fondazione del Qatar a un’associazione in Ticino. Lo scopo era probabilmente la realizzazione di un centro culturale islamico vicino alla visione dei Fratelli Musulmani. Abbiamo raccolto alcune reazioni a questa notizia: Stefano Piazza*: «È grave, ma non sappiamo quanto è stato dato in passato» La questione dei finanziamenti dall’estero dei centri islamici in Svizzera era stata evocata anche nel saggio «Allarme Europa» scritto nel 2017 dall’esperto di sicurezza Stefano Piazza e dal collega del CdT Osvaldo Migotto. Chiediamo una reazione a Piazza sui «Qatar papers».
«Nel libro avevamo messo in luce la questione dei finanziamenti che arrivavano in Italia dall’Emirato del Qatar. Facevamo infatti riferimento all’operazione ‘Pioggia abbondante’ che finanziava la costruzione di moschee e nuovi centri».
È così grave che un Paese non europeo finanzi i centri islamici in Europa? Un conto è sostenere economicamente la minoranza musulmana, un conto è fare propaganda del terrorismo.
«Ma ciò che preoccupa è che il Qatar è vicino alla Fratellanza Musulmana così come il fatto che in Qatar risieda Yussuf Al Qaradawi, una sorta di padre spirituale della Fratellanza».
Perché?
«Sappiamo bene chi sono i Fratelli Musulmani e conosciamo bene le loro idee (i Fratelli Musulmani, si legge nel saggio “Allarme Europa” sono un movimento di ispirazione salafita che ha fra i suoi ideatori anche quel Sayyid Qutb che diverrà un punto di riferimento per molti gruppi terroristici, ndr). In questo libro si dice poi in maniera incontrovertibile, documenti alla mano, quanto viene speso in Svizzera: si parla di più di 3 milioni e 600 mila euro che sono stati destinati al nostro Paese. E questi sono quelli che emergono negli ultimi anni».
Che cosa intende dire?
«Intendo dire che non sappiamo cosa è stato speso in precedenza. Colpisce ancor di più la cifra che è stata investita su Lugano, una cifra superiore al milione e 700 mila euro. Sono moltissimi soldi. Dove sono finiti?»
Colpisce perché non sarebbero stati dichiarati?
«Colpisce perché sono stati mandati per finanziare il Centro islamico di Lugano. Ma sarebbe interessante sapere se questi soldi sono stati dichiarati alle nostre autorità. Sia alle autorità di polizia che alle autorità fiscali. Insomma, per concludere: non è vero che questi centri vivono di sovvenzioni dei fedeli, ma, come vediamo sono sostenute da Paesi come il Qatar che sostengono la Fratellanza Musulmana e quindi sostengono l’islamismo nella sua forma più radicale e l’Islam politico. Ed è, io credo, una cosa estremamente preoccupante».
* coautore del saggio «Allarme Europa»