A sei giorni dalle stragi di Pasqua sono stati trovati quindici cadaveri in una casa di Sainthamaruthu ad Ampara, a sud della città di Batticaloa (teatro di una delle espolosioni nella domenica di Pasqua), dove si nascondevano degli islamisti.Le vittime (ci sono anche sei bambini), si trovavano in un quartiere dove la polizia e l’esercito avevano ucciso in precedenza, quattro jihadisti. La situazione nello Sri Lanka è ancora molto instabile e c’è il timore di nuovo attacchi a chiese e moschee , specie quelle frequentate da musulmani “sufi” considerati dai fondamentalisti islamici, come degli eretici Per questo tutte le celebrazioni religiose sono state sospese fino a nuovo ordine. In questo contesto iniziano a cadere le prime teste tra chi avrebbe potuto e dovuto impedire le stragi vedi il Capo della polizia Pujith Jayasundara, colui che aveva ricevuto gli “alert” dai colleghi indiani sulle imminenti stragi, si è dimesso dall’incarico travolto dalle pesantissime accuse di inefficenza e altre ben peggiori. Secondo alcuni ministri ci sarebbero anche delle complicità delle quali avrebbero goduto gli attentatori di Pasqua; In Parlamento si sono udite frasi come; “qualcuno sta controllando questi alti funzionari dell’intelligence” oppure altre ancora piu’ esplicite vedi “alcuni alti funzionari dell’intelligence nascondevano le informazioni dell’intelligence in modo intenzionale: le informazioni erano lì, ma i massimi responsabili della sicurezza non hanno intrapreso azioni appropriate”.
Le l’influenze dell’Arabia Saudita
Secondo il presidente dello Sri Lanka Maithripala Sirisenaci sarebbero ancora “circa 130-140 i sospetti legati all’Isis ma 70 sono già stati arrestati. Li arresteremo tutti molto presto, mettendo fine a tutto questo”. Dichiarazioni molto ottimistiche perchè le indagini, indicano che i supporter delle organizzazioni salafite violente tra tra le quali il National Thowheeth Jamàath (Ntj), sarebbero molti di piu’. Ma chi ha infettato l’islam dello Sri Lanka ? Qualche indizio; dal 1973 gli ultra-fondamentalisti sauditi sono presenti nello Sri Lanka dove hanno aperto diverse scuole coraniche e finanziato la costruzione di alcune moschee e associazioni. Grazie alla loro presenza i musulmani dello Sri Lanka da qualche anno, hanno iniziato a trovare lavoro in Arabia Saudita. Inoltre sono molti i giovani musulmani senza possibilità economiche, che hanno ricevuto borse di studio per andare a studiare nelle Università saudite. Una volta formatisi religiosamente, sono tornati nello Sri Lanka dove hanno iniziato a diffondere l’ideologia wahhabita. Totalmente falsa la ricostruzione nella quale si racconta che il National Thowheeth Jamàath e i gruppi collegati, non avessero mai creato problemi in passato. Nel 2007 un documento intitolato “ Wahhabi Influence Growing“scritto dall’ambasciatore americano a Colombo Robert O. Blake, finito nella rete di Wikileaks e pubblicato anche dal “Colombo Telegraph”, raccontava di un incontro avuto con il preside del Zahira College TK Azoor, l’ex procuratore generale Shibly Aziz, il presidente del Segretariato musulmano per la pace AMM Faaiz e il presidente del Centro islamico dello Sri Lanka, MH Mohamed.”I partecipanti hanno notato che l’Islam in Sri Lanka è stato tradizionalmente moderato e pacifico. Ultimamente, tuttavia, osservano una crescente presenza dei wahabiti , basata principalmente nella città di Kattankudy, nella provincia orientale. Fortunatamente, hanno detto, non ci sono ancora gruppi “jihadisti” presenti nello Sri Lanka. I leader musulmani si sono impegnati a insegnare ai giovani a “evitare questa strada”. Hanno espresso tuttavia la preoccupazione che, se i problemi sociali all’interno della comunità musulmana non vengono affrontati, le idee radicali possono iniziare a risuonare. La crescente influenza dei wahhabiti ha portato a tensioni tra religioni e intolleranza alle minoranze musulmane come i sufi “. E’ ormai certo che Zahran Hashim la mente degli attentati nella domenica di Pasqua, è morto all’interno dell’Hotel Shangri-La di Colombo, cosi’ come è chiaro su chi fossero (a parte uno), gli altri membri del commando kamikaze: uno di loro aveva studiato in Gran Bretagna poi si era specializzato in Australia dove aveva avuto contatti con estremisti islamici australiani. Secondo Ruwan Wijewardene, sottosegretario alla difesa “erano economicamente molto indipendenti e le finanze delle loro famiglie erano stabili. Questo è preoccupante”. Discorso a parte meritano Inshaf e Ilham Ibrahim,figli di Mohammad Yusuf Ibrahim (ora in carcere con l’accusa di aver finanziato l’attentato), ricchissimo e noto industriale cingalese nel settore delle spezie, che venne premiato dall’ex presidente dello Sri Lanka per i suoi “notevoli servizi alla nazione”.
Chi ha protetto Zahran Hashim?
In ogni caso la maggior parte di loro era aveva soggiornato o studiato all’estero, restando in contatto con persone con le stesse inclinazioni religiose violente. L’intelligence indiana molto ben informata sulle dinamiche della regione e in contatto con la Cia, conosceva molto bene Zaharan almeno dal 2018, dopo aver scoperto la formazione di una cellula jihadista nell’India meridionale. Il “Central Bureau of Investigation” (CBI) indiano, aveva percepito da tempo la crescita delle ambizioni del National Thowheeth Jama’ath (fondato nel 2014) e forniva nomi e indirizzi all’intelligence di Colombo. Ma allora perchè le informazioni sono rimaste lettera morta ? E perché Zahran Hashim conosciuto per le sue idee radicali e violente, segnalato piu’ volte dalla stessa comunità musulmana dello Sri Lanka, era ancora in libertà ? E come è possibile che con i nomi di Mohamed Zahran e Moulavi Hashim avesse migliaia di seguaci su Facebook e You Tube che seguivano i suoi sermoni incendiari? E perché Zahran Hashim nonostante un giorno avesse estratto una spada contro un musulmano sufi in una moschea non venne arrestato !? A Colombo, la polizia ha arrestato tre uomini trovati in possesso di un chilogrammo di esplosivo plastico nei pressi di una stazione ferroviaria, poi in un’operazione analoga, sono stati ritrovati 150 candelotti di gelignite (adatta a far saltare la roccia). Nella casa di Sainthamaruthu ad Amparadove, sono stati ritrovati i 15 cadaveri, la polizia ha dichiarato di aver rinvenuto 150 bastoncini di gelatina esplosiva,100.000 cuscinetti a sfera, alcuni grandi serbatoi pieni di carburante, cavi elettrici, uniformi dell’ISIS, una bandiera dell’ISIS, e un drone con a bordo una telecamera.Ora sullo Sri Lanka colpito al cuore nella domenica di Pasqua, si addensano anche le fosche previsioni del Ministero del Turismo che prevede un calo del 30% sulle prenotazioni turistiche. Un colpo durissimo all’economia nazionale.
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