Nell’Inghilterra alle prese con il rompicapo Brexit ben lungi dall’essere risolto, non si fermano i cambiamenti nella vita dei sudditi di Sua Maestà. Si tratta di misure adottate per compiacere i musulmani che vivono in Gran Bretagna ma anche per evitare di essere considerati affetti da una nuova malattia che pare persino contagiosa chiamata «islamofobia». Così dopo la capitolazione della classe politica, del mondo della finanza, quello dei media, e della giustizia con le oltre 90 Corti islamiche che legiferano nel paese, stavolta tocca allo sport inchinarsi ad Allah. La Football Association, potentissima Federazione inglese di calcio fondata nel lontano 1863, ha deciso di inchinarsi al «politicamente corretto» e alle incessanti pressioni delle lobby islamiche che spingono in continuazione affinché l’islam, entri a pieno titolo nei Paesi del Vecchio Continente. Inutile ricordare come in Austria, Germania Francia, Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, la stessa Inghilterra o in Italia dove si vogliono persino togliere i crocifissi nelle scuole e dai cimiteri, negli ospedali negli asili e scuole abbiano introdotto il menu halal e acconsentito ad ogni richiesta dei fedeli del Profeta Maometto. Ovviamente per non offendere. Non si contano più in tutta Europa i casi di genitori musulmani infuriati che si recano a scuola per protestare contro le lezioni di nuoto miste, per la mensa, per il Ramadan o per gli spazi da dedicare alla preghiera (loro). Così in Belgio, in Olanda, in Austria e in Germania non sono rari i casi dove si evitano le celebrazioni natalizie «per non offendere i musulmani». Guai a nominare le vacanze natalizie sostituite in Belgio con «vacanze invernali» e quelle pasquali diventate «vacanze di primavera» non sia mai che si offendano. A proposito di Natale nelle moschee controllate dall’islam turco (casi in Germania e Austria) non è raro trovare appesa l’immagine di Babbo Natale preso a pugni da un nerboruto con uno zucchetto in testa. Per carità, non vorremmo che si offendessero. Per tornare ai cambiamenti da apportare nella vita quotidiana stavolta a finire nel mirino degli imam e dei predicatori islamici, sono finite le manifestazioni di gioia, le feste, i cori e i brindisi fatti con lo champagne ad esempio dopo la finale della Coppa di Lega (FA Cup), evento prestigioso e molto seguito in Inghilterra ma che evidentemente può offendere. Come è noto nell’islam l’alcol è haram ovvero severamente vietato allora visti i molti giocatori di religione musulmana che militano in Premier League, la FA ha deciso che «le squadre vincitrici riceveranno champagne analcolico per le loro celebrazioni in tutte le competizioni FA, a partire dalla finale della FA Cup di quest’anno. Questo per garantire che siamo il più comprensivi possibile per i giocatori ai quali potrebbe essere vietato l’alcol, così come per tutti i giocatori che hanno meno di 18 anni». Alle domande degli ultimi giornalisti che ancora si indignano, la FA ha precisato che «non è intenzionata ad abolire la tradizione. Per questo motivo ha optato di sostituire lo champagne con uno analcolico, questo in modo che tutti i giocatori possano partecipare completamente alla festa, senza però sentirsi offesi. Il prossimo passo potrebbe essere: «Stop alla coppa per vincitori in modo da non offendere gli sconfitti».
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