L’islamista algerino Slimane Chenine sostenuto dai partiti islamici Ennahda, El Adala ed El Binaa( che hanno 15 seggi parlamentari) è il nuovo presidente del Parlamento dell’Algeria. Slimane Chenine nella sua scalata alla presidenza dell’assemblea parlamentare, ha anche goduto del sostegno dei due partiti che detengono la maggioranza parlamentare; il “Front de liberation nationale”- FLN partito fondato nel lontano 1954 e grande protagonista della cruenta guerra di indipendenza dalla Francia (1954 – 1962) che ha commentato cosi’ la decisione : “Abbiamo deciso di sostenere Chenine per privilegiare l’interesse dell’Algeria”: Oltre al FLN è arrivato anche il sostegno del “Rassemblement national democratique” RND (nato nel 1997). Slimane Chenine sostituisce Mouad Bouchareb già collaboratore dell’ex Presidente Abdelaziz Bouteflika “dimesso” dopo mesi di violente proteste in tutte le piazze algerine. Il 47enne Chenine che sarà il piu’ giovane presidente del parlamento algerino, è l’uomo che è stato scelto dalla Fratellanza musulmana per tornare di nuovo al potere. Gli islamisti sono fortemente radicati nella società algerina ed in particolare la Fratellanza musulmana che fu l’assoluta protagonista della guerra civile che insanguino’ il paese tra il 1991 e il 2002 e che fece piu’ di 100mila morti,da molto tempo aspettava l’occasione giusta per rientrare nelle istituzioni e complice la destituzione di Abdelaziz Bouteflika ci è riuscita. Come altrove non ci sono solo i salafiti a lavorare affinchè si formino quelle pericolossisime società le parallele islamiche, la fratellanza musulmana persegue lo stesso obbiettivo ma in maniera piu’ raffinata, non violenta in modo da infiltrarsi nella società e nelle istituzioni.
Nel libro “Qatar papers: Il libro nero dell’Islam” di CHRISTIAN CHESNOT, GEORGES MALBRUNOT Burkhard Freier, capo della Sorveglianza sulle attività anticostituzionali a Düsseldorf racconta ; «I salafiti non sono gli unici a essere pericolosi, con i loro tentativi di dividere la società. Lo sono anche i Fratelli musulmani, sebbene il loro modo di agire sia diverso. È un movimento non violento, che si infiltra lentamente nella società, nel pieno rispetto dei nostri principi democratici. In Germania, i capi dei Fratelli musulmani e delle loro associazioni sono connessi fra di loro, si conoscono tutti. Il nucleo principale è formato da non più di mille membri, ma in generale sono ben organizzati. Sono loro a introdurre la propria ideologia nella società, indottrinando innanzitutto la comunità musulmana. Al loro interno ci sono persone moderate che nascondono la loro appartenenza al movimento, perché sanno bene di essere sorvegliati e il loro obiettivo è riuscire a entrare in contatto con le alte sfere dirigenziali della nostra società. Queste persone sanno che sarebbe molto più difficile se venissero etichettati con il marchio dei Fratelli musulmani. Siamo al corrente del fatto che le loro associazioni sono sostenute da Paesi stranieri, ma è difficile provare l’esistenza di finanziamenti esteri. Quindi non ci resta che sensibilizzare il popolo e i politici sul pericolo rappresentato da questo movimento, e sulle strategie che mette in campo per infiltrarsi negli ingranaggi della nostra democrazia. Mentre in Algeria le piazze continuano a ribollire dopo il rinvio delle elezioni presidenziali che erano previste lo scorso 4 luglio 2019, il vecchio regime sta per essere sostituito da un nuovo sistema di potere che vede la Fratellanza musulmana al centro del progetto. Difficile prevedere cosa accadrà in Algeria nei prossimi mesi ma di certo, il nuovo che si prospetta farà solo del male al popolo algerino che continuerà a vedere negati i propri diritti e le libertà fondamentali.
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