Il parlamento indiano ha approvato martedi scorso il disegno di legge che pone fine alla corrente pratica islamica del “ripudio immediato”della moglie attraverso il “triplo talaq”, una pratica in base alla quale un uomo musulmano può divorziare immediatamente dalla moglie pronunciando semplicemente la parola “talaq” per tre volte. Questa pratica è molto seguita nella comunità musulmana indiana ed in particolare coloro che seguono alla lettera la dottrina islamica “hanafita” fondata da Abū Ḥanīfa al-Nuʿmān ibn Thābit nell’VIII secolo d.C.(1) La decisione del parlamemto arriva due anni dopo il pronunciamento della Corte suprema indiana che sanci’ che tale pratica, è una totale violazione dei diritti costituzionali delle donne indiane di religione musulmana. Ora per chi si sottrarrà alla nuova legge, sono stati previsti tre anni di carcere.
Se il Premier indiano è giustamente soddisfatto si registrano le vibranti proteste dei leader politici e religiosi musulmani, che ritengono “che il divorzio immediato è sbagliato, ma la pratica dovrebbe essere rivista dai leader della comunità islmaica piuttosto che dal governo. Asaduddin Owaisi, uno dei leader politici musulmani del partito “All India Majlis-e-Ittehadul Muslimeen”ha affermato “che con questo provvedimento si stanno prendendo di mira i musulmani mentre il governo non è riuscito a riformare la società indù”. La decisione del parlamento indiano arriva dopo che la “National Investigation Agency” (NIA), ha annunciato l’arresto dopo l’espulsione dagli Emirati Arabi Uniti, di 14 persone associate ad Al Qaeda, Stato islamico e Movimento islamico studentesco dell’India. Gli arrestati sono Mohamed Ibrahim, 58 anni; Meeran Ghani, 33; Gulam Nabi Asath, 37 anni; Rafi Ahmed, 55 anni; Munthasir, 39; Umar Barook, 48; Farook, 26; Mohamed Sheik Maitheen, 40 anni; Ahamed Azarudhen, 27; Toufiq Ahmed, 27; Mohamed Ibrahim, 36 anni; Mohammed Afzar, 29 anni; Mohideen Seeni Shahul Hameed, 59 anni, e Faizal Sharief, 44. In precendenza la “NIA” aveva arrestato Syed Bukhari presidente di “Wahadat-e-Islami Hind” , Hassan Ali e Harish Mohammed. Gli uomini si erano riuniti sotto la sigla “Ansarulla” ed avevano progettato alcuni attentati nei quali era previsto l’utilizzo di armi, camion imbottiti di tritolo ma anche il veleno con i quali volevano avvelenare l’acqua di un acquedotto. Le perquisizioni in varie abitazioni “hanno portato al sequestro di nove telefoni cellulari, 15 carte SIM, sette schede di memoria, tre laptop, cinque dischi rigidi, sei pen drive, due tablet e tre CD / DVD oltre documenti tra cui riviste, striscioni, avvisi, poster e libri”. Dal 2008 anno nel quale vi fu la Strage di Mumbai (2) dove vi furono 195 vittime e più di 300 feriti, sono state arrestate 2.688 persone per estremismo islamico,. Tra loro ci sono capi dei gruppi terroristici, semplici kihadisti , ma anche agenti degli ambigui servizi segreti pakistani dell’ISI – Inter Service Intelligence. A loro vanno aggiunti molti cittadini del Bangladesh, i nepalesi e i pakistani che vanno ad aumentare le statistiche che mostrano che sono 561 le persone arrestate solo nel biennio 2017-2018.
@riproduzione riservata