Il Jihadista svizzero era collegato ai terroristi autori delle stragi di Parigi del 2015

A destra Mourad Fares a sinistra Abu Suleiman al-Swissri

Si torna a parlare del jihadista svizzero Abu Suleiman al-Swissri-Abdullah Funsu al-Swissri conosciuto anche come Abu Ilias al-Swissri alias di Damien D. (cognome noto alle redazione) recentemente arrestato dalle forze democratiche siriane nei dintorni di Baghouz (Siria) dove nel marzo scorso si è consumata la battaglia finale che ha eliminato almeno a livello territoriale, quel che restava dell’Isis. Secondo il giornalista elvetico Kurt Pelda che si è recato piu’ volte in Siria dove ha condotto numerose inchieste anche sull’estremismo islamico in Svizzera, Damien G avrebbe saputo con largo anticipo che Parigi sarebbe stata colpita la sera del 13 Novembre 2015. La mattina del 13 Novembre 2015 infatti, avrebbe inviato un messaggio alla sorella nel quale gli chiedeva se per caso si trovasse a Parigi, al suo diniego Damien G, gli avrebbe risposto con l’immagine di una bomba. Daniel D che è attualmente detenuto in una prigione nel Rojava (Kurdistan occidentale) insieme alla moglie anche lei jihadista e i loro 2 figli entrambi in tenera età, era quindi in contatto con la cellula che il 13 novembre 2015, in una serie di attacchi fece 137 morti ( compresi i 7 membri del commando) e 368 feriti. Adottato e di origine algerina Daniel D. ha passato la sua infanzia e la sua adolescenza nei dintorni di Ginevra insieme alla sua famiglia che è di religione cattolica. Il padre svizzero e la madre spagnola, raccontano di un ragazzo che non essendo riuscito negli studi provo’ ad imparare il mestiere di muratore ma anche qui, senza fortuna. Tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2014 l’incontro che gli cambio’ la vita; una sera conobbe Sami C. un tassista di origine tunisina che lavorava a Ginevra e che frequentava la moschea di “Petit-Saconnex “ conosciuta per essere il covo di diversi fondamentalisti che venivano aizzati dai sermoni tenuti da imam estremisti provenienti dal Golfo Persico e dai Balcani.Dopo pochissimo tempo parti’ per il “Siraq” con le milizie di “Jabbath al Nusra” ma poi dopo aver conosciuto il reclutattore francese Mourad Fares, fece il salto verso lo Stato islamico. Con le bandiere nere di Abu Bakr Al Baghdadi Abu Suleiman al-Swissri si distinse in battaglia al tal punto che venne inserito all’interno dell’Amniyat, una sorta di servizio segreto dell’Isis il cui dipartimento estero aveva come missione quella di pianificare attacchi terroristici in Europa. La scoperta di Kurt Pelda ci da laconferma che la maggior parte dei jihadisti francesi, quelli belgi, ma anche gli svizzeri di lingua francese erano tutti inseriti nella “katiba francese”(brigata). Le altre erano quelle che raggruppavano gli anglofoni, i tedeschi, gli olandesi, i balcanici, e tutti coloro che provenivano dal sud est-asiatico senza dimenticare quelli che attorno alla figura di Tarkhan Tayumurazovich Batirashvilialias di Abu Omar Al Shishani, animarono la temibile e feroce “katiba” caucasica. La notizia del collegamento esistente tra Daniel D. e il gruppo di fuoco del 13 Novembre 2015, apre il campo a nuove ipotesi sulle quali la giustizia francese vorrà certamente saperne di piu’.

@riproduzione riservata

 

 

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer