Questa mattina dalle prime ore dell’alba i carabinieri del R.O.S e il GICO della Guardia di Finanza che operano tra l’Abruzzo e le Marche, hanno condotto una serie di arresti e perquisizioni nell’ambito di una delicatissima operazione antiterrorismo denominata “ZIR”, ordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo di L’Aquila. Oltre ai ROS e al GICO nell’operazione, sono stati impegnati i Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Teramo, Ascoli Piceno, Torino e Lodi coordinati dal Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri e dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza. Dieci gli arrestati tra i quali 8 tunisini e due cittadini italiani (una è una commercialista di Torino). Spicca tra i fermati l’imam della moschea “Dar Assalam” di Martinsicuro ( Teramo).Le indagini erano iniziate lo scorso 24 marzo 2019 quando vennero fermati ad Alba Adriatica, cinque cittadini nord africani accusati di utilizzare un’attività commerciale di facciata per finanziare il gruppo terroristico siriano fedele ad Al Qaeda “Hay’at Tahrir al-Sham–Organizzazione per la liberazione del Levante”(già Fronte Al Nusra). All’epoca vennero disposte perquisizioni in venti località italiane sparse tra lAbruzzo, il Piemonte, la Lombardia e le Marche luoghi dove venne sequestrata “ una copiosa “documentazione contabile e materiale ideologico riconducibile ad attività connesse con il finanziamento al terrorismo, oltre a corroborare ulteriormente le ipotesi investigative, ha fatto emergere la sussistenza dei presupposti per l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal GIP di L’Aquila, Dott. Giuseppe Romano Gargarella.
“I migliori sono Al Nusra e Fateh Al Islam che sono appoggiati da Stati come Qatar e Arabia Saudita. Ci sono altri gruppi che non si sanno comportare, Al Nusra invece è l’esercito dell’Islam, è un’organizzazione buona”. (da intercettazione ambientale)
Le riunioni degli arrestati del marzo scorso, si tenevano proprio nella moschea “Dar Assalam” di Martinsicuro che si trova proprio a cavallo tra le Marche e l’Abruzzo. Da quel momento sono scattati una serie di accertamenti patrimoniali e fiscali in modo da ricostruire il vorticoso giro di denaro. Tutti gli arrestati sono “indagati per reati tributari e di autoriciclaggio, con finalità di terrorismo”. I membri del sodalizio criminale attraverso una serie di società attive nel settore dell’edilizia e nel commercio di tappeti tutte intestate a “uomini di paglia”, ma operativamente gestite dal capo dell’organizzazione, sono riusciti a distrarre dai conti societari almeno 2 milioni di euro prodotti atttraverso fatture false (da qui anche il reato di autoriciclaggio). Non solo denaro liquido ma anche appartamenti acquistati in località turistiche abruzzesi.
“Che botta però a Parigi, eh… mi tengo la mia opinione per me e me la tengo nel cuore”. “Non è la questione credere o non credere se ti è piaciuta o non ti è piaciuta. Con loro che uccidono i nostri figli noi uccidiamo i loro figli, con loro che uccidono le nostre donne noi uccidiamo le loro donne”. (da intercettazione ambientale)
Allo stato sono ancora in corso ulteriori accertamenti per verificare se ci siano altre proprietà intestate a i membri del gruppo. Il denaro prodotto in Italia arrivava in Siria dopo molti e tortuosi passaggi; veniva infatti girato su conti bancari in Inghilterra, Germania e Belgio prima essere depositato presso istituti di credito turchi che come è noto in troppi casi sono “distratti” qundo si tratta di finanziamento al terrorismo. Le indagini hanno anche provato numerosi trasferimenti di denaro fatti a degli imam che vivono in Italia e uno in particolare, è già stato condannato in via definitiva per “associazione con finalità di terrorismo internazionale”. L’ennesima operazione condotta dalle forze dell’ordine italiane mostra ancora una volta la grande capacità di cogliere i segnali che arrivano dal territorio ma non solo,negli anni si è formata tra le forze di polizia e nella magistatura, una metodologia e una spiccata attitudine nel saper cercare e di seguito interpretare, tutti i dati e i documenti che vengono sequestrati. C’è un fatto pero’ che deve preoccupare e molto; quella di stamattina è l’ennesima operazione antiterrorismo condotta nella cosidetta “provincia italiana”che sta ormai diventando dopo le periferie delle grandi città, il terreno privilegiato del fondamentalismo islamico presente della penisola italiana. E questa non è certo una buona notizia.
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