Lo scorso 17 settembre 2019 la stampa marocchina ha riferito delle polemiche scatenate dal predicatore salafita Hassan Kettani e da diversi suoi seguaci tra i quali vi sono anche degli insegnanti, in merito alle classi miste nelle scuole composte da ragazze e ragazzi. Secondo Hassan Kettani e il suo network, le classi miste sono un pericolo per i giovani marocchini. Il predicatore è lo stesso che recentemente, ha emesso una fatwa contro gli uomini che indossano i jeans durante il tempo di preghiera perché “tra gli errori che le persone commettono quando pregano c’è quello di indossare abiti attillati.Indossandoli fanno apparire la loro parte posteriore in modo orribile durante la preghiera”. Va pero’ detto che secondo la legge religiosa del Marocco lui non è qualificato per emettere editti religiosi visto che solo i membri del consiglio religioso dei quali lui non fa parte, possono emetterli.
Chi è Hassan Kettani
Il predicatore che vive tra il Marocco e la Spagna, viene e descritto come un leader ideologico del movimento “Salafia Jihadia” (lui pero’ ha sempre smentito), un gruppuscolo che avrebbe spericolati collegamenti con Al Qaeda. La linea di Hassan Kettani è quella classica dell’opporsi a tutto cio’ ciò che crede sia l’influenza occidentale che a suo dire, corromperebbe la società marocchina.Nato nel 1972 da una famiglia storicamente parte dell’establishment religioso del Marocco che discende dal nipote del profeta Maometto, Hasan ibn Ali, nei secoli ha prodotto molti accademici e predicatori. Nel 2003 Kettani, venne condannato in relazione agli attentati di Casablanca che causarono la morte di 45 persone ma dopo soli otti anni di carcere, venne graziato da Re Mohammed VI. Il Re dovette evidentemente assecondare le pesanti pressioni dei gruppi per i diritti umani ( loro mancano mai quando si tratta di un islamista in carcere) e dei salafiti che sedevano e siedono ancora oggi, nel parlamento marocchino. L’avvocato di Kettani Ramid che in seguito divenne ministro della Giustizia disse che il perdono fu una sorta un tentativo del governo di porgere il ramo d’ulivo agli islamisti desiderosi di dare il loro contributo alla società marocchina”.
Gli islamisti marocchini si danno un gran da fare specie sulle questioni di genere dalle quali paiono ossessionati ; pochi mesi fa alcuni predicatori fondamentalisti scatenarono delle proteste di piazza alla notizia che il governo aveva deciso che le ragazze marocchine avrebbero potuto accedere al servizio militare. Secondo loro questa decisione porterà “ dissolutezza”, aggiungendo che ” le ragazze vivono oggi nella nostra società la depravazione della morale. Quindi cosa succederà quando si mescoleranno con i soldati, specialmente tra i 19 ei 25 anni? Lo “sceicco” Kettani che si si è detto “sorpreso” per essere stato attaccato in seguito al suo appello per la separazione dei sessi tra i banchi di scuola, figura anche tra coloro che hanno parlato di “grave violazione della sovranità nazionale“ a proposito del progetto commemorativo dell’Olocausto dove avrebbe trovato posto anche uno spazio per la comunità LGBTQ.
Il memoriale che Oliver Bienkowski e la sua ONG volevano edificare a it Faska, un piccolo villaggio vicino ad Ait Ourir, è subito finito in un cumulo di macerie dopo le violente proteste del movimento islamista “Al Adl wal Ihsane” sostenuto da predicatori del calibro di Hammad Kabbadj, lo stesso Hassan Kettani e Aziz El Hannaoui.
A tal proposito occorre ricordare che il Marocco resta nella lista dei paesi che condannano l’omosessualità con l’articolo 489 del codice penale che prevede pene anche detentive che vanno dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione e una multa da 120 a 1200 dirham, contro quelli che considera “atti licenziosi o innaturali tra individui dello stesso sesso”.
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