L’ennesimo attentato jihadista in Gran Bretagna riporta in primo piano l’allarme sicurezza. Intervista a Stefano Piazza (Libero 01.12.2019)

intervista a cura di Mirko Molteni ( Libero) 

L’ennesimo attentato jihadista in Gran Bretagna riporta in primo piano l’allarme sicurezza. Ce lo conferma l’esperto di antiterrorismo Stefano Piazza. «Purtroppo siamo solo all’inizio. Ci sono in tutta Europa ben60.000 soldati di Allah, dei quali la metà nella sola Francia. Siamo di fronte a un problema ben preciso, cioè il fatto che si stanno scarcerando via via tutti i jihadisti della prima grande ondata, quella generata da Al Qaeda. Chi era stato condannato a pene di media durata, diciamo fra i 7 e i 15 anni, sta ora uscendo di galera e diventa impossibile controllarli tutti». Come Usman Khan, l’accoltellatore di Londra. «Questo 28enne era anche nel mio database sul terrorismo. Era diventato militante jihadista a 17 anni e quando era stato arrestato nel 2010, lui e i complici stavano preparando attentati esplosivi,utilizzando peraltro un famoso manuale dei terroristi, intitolato “Come costruire una bomba nella cucina di vostra madre”. Farlo uscire per buona condotta, pur dotato di braccialetto elettronico, è inutile perché ne conosci laposizione ma non sai cosa stia facendo. Quindi, da un lato è impossibile controllare tutte queste persone, dall’altro le carceri stesse sono luogo di radicalizzazione, perché molti di questi individui entrano in cella che sono ladri di polli e quando ne escono sono indottrinati». E l’Italia come è messa? «Quando era ministro, Matteo Salvini ha fatto benissimo a introdurre una misura già applicata in Belgio, ovvero la perdita della cittadinanza per gli affiliati jihadisti dotati della doppia cittadinanza, e la conseguente espulsione.

Se gli inglesi avessero applicato una misura simile con Usman Khan, sarebbe stato rispedito in Pakistan, suo paese d’origine, appena uscito di prigione e non avrebbe fatto danni». A livello europeo, però, c’è ancora molto da fare. «Manca ancora una seria coordinazione fra le varie forze nazionali e in più ci si mette anche la politica di mezzo. In Germania pochi giorni fa la polizia ha sventato un attentato in preparazione da parte di un siriano. Ma è stato grazie alla Cia, che ha intercettato su Telegram le comunicazioni del sospetto, passando poi la dritta ai servizi segreti tedeschi. Berlino non avrebbe potuto farlo direttamente perché verdi e socialisti sono contrari a una legge che permetta agli agenti tedeschi di scandagliare le comunicazioni dei sospetti. Tutto perché invocano l’islamofobia»

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