Sventato un attentato ad un mercatino di Natale a Vienna. Il capo della cellula cecena guidava i complici dal carcere grazie ad un telefono cellulare.

Questa notte i servizi segreti e la polizia austrica al termine di una complessa operazione, hanno sventato un attentato ad un mercatino di Natale nella capitale Vienna. Secondo l’agenzia stampa “APA” i tre arrestati sono di origine cecena e il loro leader, un 24enne che abitava nella capitale avrebbero legami con i terroristi dell’Isis. L’uomo nonostante fosse già in carcere per terrorismo guidava i complici Ahmed A. (25) e Alik B. (31) esperti in arti marziali , attraverso un telefono cellulare che qualcuno gli aveva fatto arrivare in prigione. La cellula cecena dell’Isis stava per perfezionare l’attacco al mercatino di Natale che si trova proprio davanti alla Cattedrale di Stanto Stefano a Vienna. L’attacco sarebbe stato lanciato nei giorni tra Natale e Capodanno con armi da fuoco, da taglio e con esplosivi. Tra le carte sequestrate dalla Polizia c’erano piani per attentati da commettere a Salisburgo in alcune città della Germania, in Francia e in Lussemburgo. Per questo è scattata la caccia ai complici in tutta Europa.

Nell’ottobre 2015 il capo della cellula, è stato dichiarato colpevole dal tribunale regionale di Vienna per essere partito per combattere nel “Siraq”, dove si era portato la madre invalida e in sedia a rotelle e dalla moglie incinta. L’uomo era stato fermato durante un controllo casuale in Turchia e non essendo in grado di produrre un visto valido, venne arrestato e rispediti con madre e moglie in Austria passando dalla Bulgaria. Giunti in patria vennero processati a la moglie si presento’ in Tribunale completamente completamente velata. Solo quando il marito’ gli fece un cenno se lo tolse lasciandosi identificare dalla corte. La coppia venne condannata a due anni di reclusione ma dopo 14 mesi, vennero rilasciati con la condizionale. In carcere l’uomo fece proselitismo tanto’ che fece convertire alcuni prigionieri tra i quali un cattolico polacco. Non appena usci’ dal carcere si taglio’ la lunga barba e compro’ un biglietto aereo per Istambul ma appena arrivo’ al controllo passaporti dell’aeroporto di Vienna-Schwechat, l’ufficiale di polizia si accorse che il suo passaporto era falso. Cosi’ nell’ottobre del 2017 venne nuovamente condannato a tre anni di carcere.

L’estremismo islamico ceceno in Austria

Sono circa 35.000 gli immigrati ceceni che vivono in Austria, metà dei quali a risiedono a Vienna. Nel corso degli anni la comunità cecena è stata messa sotto accusa dai media a causa del terrorismo islamico e della mafia cecena che è notoriamente molto violenta e pericolosa. Secondo un rapporto pubblicato dall’Ufficio federale austriaco per la tutela della Costituzione e la lotta al terrorismo del 2017 i foreign fighetrs partiti dall’Austria erano 317; 94 dopo poco tempo e vista la mal parata tornarono a casa, circa 60 di loro sarebbero stati uccisi, altri 60 sarebbero ancora attivi, mentre circa 80 di loro sarebbe nei campi di prigionia. La maggior parte degli uomini austriaci che partirono per lo Stato islamico erano di origine cecena. Negli ultimi mesi il pericolo di attentati in Austria si è materializzato piu’ volte, in particolare a Vienna dove trovano sede importantissime istituzioni internazionali come l’ONU, l’OSCE e l’OPEC. Per questo il lavoro dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione e antiterrorismo (BAT), si è fatto sempre piu’ intenso.

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