Mosca, sparatoria nei pressi della sede dell’ex Kgb: due morti e cinque feriti. Ma chi è stato?

Momenti di paura ieri sera a Mosca (Russia) al termine della conferenza di fine anno del presidente russo Vladimir Putin: Un uomo armato di kalashnikov, ha iniziato a sparare vicino alla sede dei Servizi Federali di Sicurezza (Fsb), in piazza della Lubyanka colpendo tre membri delle forze di sicurezza russe: uno di loro, secondo i Servizi Federali di Sicurezza, è morto mentre i feriti sarebbero cinque. Il condizionale come sempre in Russia è d’obbligo visto lo strettissimo controllo esercitato sui mezzi di informazione da parte del governo.  Secondo le prime ricostruzioni l’uomo che ha sparato, sarebbe morto al termine di uno scontro con gli uomini dell’FSB ma di lui non si sa ancora nulla e la sua identità, sarebbe “in fase di accertamento”. Inizialmente i media russi aveva parlato “di un commando formato da tre persone armate do mitragliatori Ak47” poi la notizia, è stata modificata in “l’aggressore era solo e non è riuscito a entrare nell’edificio dell’Fsb” specificando che secondo le autorità “si è trattato di un atto di terrorismo”. L’ipotesi che a sparare fossero state piu’ persone era anche suffragata da diversi filmati pubblicati su Twitter nei quali si sentono centinaia di colpi sparati da varie direzioni. In un video i clienti di un bar potrebbero aver filmato un uomo in fuga mentre si sentono in sottofondo i clienti che chiedono al cameriere: “Ma le vostre finestre sono blindate?”

Ieri era anche l’anniversario della nascita della polizia politica dell’Unione Sovietica, lČeka (1917- 1922) creata con decreto del 20 dicembre 1917 da Feliks Ėdmundovič Dzeržinskij per volere di Vladimir Il’ič Ul’janov, meglio conosciuto come Lenin. La polizia politica fu lo strumento del quale Lenin si servi’ per combattere i suoi nemici veri e quelli presunti: Per finire nelle le mani della polizia politica di Lenin bastava pochissimo e tra il il 1918 e il 1922 i “Čekisti”uccisero almeno 250.000 persone (il numero dei morti è ancora oggi oggetto di molte controversie). La Čeka divenne GPU acronimo di “Gosudarstvennoe političeskoe upravlenie” (Direttorato politico dello Stato) poi NKVD “Narodnyj komissariat vnutrennich del”, Commissariato del popolo per gli affari interni, altro cambio in KGB “Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti” (Comitato per la sicurezza dello Stato), poi dal 1991 al 1995 nuova modifica con la nascita dell’FSK “Federalnaya Sluzhba Kontrrazvedki” (Organizzazione di sicurezza dello Stato) per arrivare all’assetto odierno del FSB “Federal’naja služba bezopasnosti Rossijskoj Federacii” (Servizio segreto della Federazione Russa).

Un libro per ripercorrere la storia dell’Intelligence dall’antichità ad oggi 

Per chi volesse approfondire la storia dell’intelligence russa (ma non solo ) c’è il bellissimo libro pubblicato nel 2018, dal giornalista Mirko Molteni dal titolo Storia dei servizi segreti. La verità su chi veramente governa il mondo”. Nel volume c’è anche un ricco capitolo nel quale Mirko Molteni, descrive la lunga storia dell’intelligence russa e dei tanti misteri che hanno sempre circondato i servizi segreti dell’ex Unione Sovietica. Un libro interessantissimo, rigoroso nelle fonti e pieno di storie, alcune poco conosciute nelle quali vengono approfondite alcune delle figure leggendarie dei servizi segreti di tutto il mondo. Uomini che operando nell’ombra, hanno spesso deciso i destini del mondo. Infine per tornare a alla giornata di ieri, è totalmente inutile illudersi che le autorità russe possano chiarire i fatti. Infatti per l’ex agente del KGB Vladimir Putin, i media si devono accontentare di quanto gli viene raccontato dal governo. E chi sbaglia paga. A volte anche con la vita.

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