Non si arresta in Germania la crescita di coloro che aderiscono alla dottrina islamica sunnita piu’ estrema. Secondo le ultime stime dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) nel 2019, i salafiti sono aumentati del 7% rispetto al 2018 arrivando a 12.150 aderenti. Il numero di coloro che si riconoscono nella dottrina ultrarigorista salafita-wahabita islamica sunnita è addirittura piu’ che triplicato dal 2011 anno nel quale venne fatta fatta la prima stima che parlava di 3.800 persone. La continua crescita dell’estremismo islamico di matrice salafita – wahabita viena seguita dalle autorità di sicurezza tedesche con grandissima preoccupazione ma anche con la certezza che nonostante le innumerevoli operazioni di polizia, gli attentati sventati, gli arresti e le sentenze che hanno mandato in carcere decine di aderenti, non abbiano minimamente fiaccato la resistenza degli ultrarigoristi islamici nel paese. Nemmeno la sconfitta militare dello Stato islamico nel “Siraq”e la successiva morte del leader e fondatore Abu Bakr Al Baghdadi morto nell’ottobre 2019, hanno fatto diminuire le adesioni, anzi sono servite paradossalmente a farle aumentare. Grazie alla massiccia presenza di predicatori provenienti dal Golfo Persico e dai Balcani e la continua nascita di gruppi di predicazione fondati anche da convertiti tedeschi attivi in tutte le strade e le piazze della Germania, la dottrina di Ibn Taymiyya Taqī al-Dīn Abū al-ʿAbbās Aḥmad giurista e teologo arabo ḥanbalita, vissuto nell’attuale Siria tra il 1263 e il 1328 conquista incessantemente i cuori e le menti in ogni segmento della società tedesca. Grazie alla sottovalutazione della società tedesca e dell’intera classe politica tra la fine degli anni 90 e il 2011 la Germania divenne il campo di battaglia preferito dei predicatori salafiti come Pierre Vogel, Ibrahim Abou Nagie, Marcel Krass, Abu Dujana, Sven Lau, Abdul Adhim Kamouss, Bernard Falk e molissimi altri che incendiarono le piazze tedesche con il risultato che dalla Germania partirono per il “Siraq” piu’ di 1.100 foreign fighters.
Oggi l’obbiettivo dei barbuti predicatori salafiti sono principalmente i rifugiati accolti in Germania dal governo di Angela Merkel (che sono oltre un milione) che vanno a trovare nei centri per rifugiati portando loro abiti per l’inverno, giocattoli per i bambini e copie del Corano ma non solo; grande attenzione viene rivolta ai figli degli immigrati turchi arrivati nel paese negli anni 60, oltre ai giovani tedeschi avvicinati sul web e nelle piazze tedesche. A finanziare l’enorme macchina di propaganda salafita ci sono i fondi che arrivano dal governo turco diretti principalmente ad associazioni come Millî Görüş (diretta emanazione turca della Fratellanza musulmana in Germania) dal Qatar sempre a favore della onnipresente Fratellanza, oltre alle decine di milioni di dollari che arrivano da privati donatori dal Golfo Persico ( Arabia Saudita e Kuwait in particolare) affinché si costruiscano nuove moschee e vengano fondate nuove associazioni islamiche. In questo inestricabile labirinto di nomi e associazioni un ruolo importante lo giocano le numerose ONG islamiche sempre pronte a denunciare chiunque metta il naso nei loro sulfurei “affari”che anche grazie alle prese di posizione di esponenti politici di sinistra vedi socialisti e verdi, possono continuare a tessere tranquillamente la loro tela.
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