L’ISIS promette di attaccare Israele con un nuovo messaggio audio

Questa mattina 27 gennaio 2020 Giorno della Memoria in ricordo delle vittime della barbarie nazista, l’Isis per bocca del suo portavoce Abu Hamza al-Quraishi, ha invitato i suoi militanti a colpire gli “insediamenti e i mercati degli ebrei” esortandoli a compiere degli attacchi. Nel messaggio audio della durata di 37 minuti intitolato “Gli occhi dei soldati del califfato ovunque si trovino, sono ancora su Gerusalemme”, l’Isis ha promesso di spostare la sua attenzione sullo Stato di Israele che deve diventare il principale obiettivo dei suoi attacchi. In passato, il servizio di sicurezza Shin Bet ha stimato che diverse dozzine di cittadini israeliani hanno combattuto per l’ISIS nel “Siraq”. La maggior parte di loro sono stati uccisi in azione o sono tornati in Israele, dove sono stati arrestati e incarcerati.Abu Hamza al-Quraishi ha anche parlato del piano di pace che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe rendere noto a breve, chiedendo di sabotarlo aggiungendo che il nuovo leader dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi alias Amir Mohammed Abdul Rahman al-Mawli al-Salbi, incoraggia i combattenti a lanciare “una nuova fase” che comprenda importanti operazioni contro lo Stato ebraico.

Difficile stabilire l’autenticità dell’audio che è circolato attraverso il network jihadista e lo stesso vale per l’identità di Abu Hamza al-Quraishi del quale non esistono fotografie o video di propaganda. Ancor piu’intricato è il mistero sul nuovo califfo Amir Mohammed Abdul Rahman al-Mawli al-Salbi, che ha moltissimi alias e un volto sul quale nessuno puo’ avere certezze. Non ci sono video che lo riprendono e neppure particolari notize se non quelle fatte filtrare dall’organizzazione terroristica.

Ammesso che esista e che si chiami davvero cosi’ dove si trova al-Mawli al-Salbi? Inizialmente una traccia portava nell’area di Mosul ma non è stato trovato, poi le ricerche si sono spinte anche in Turchia dove vive il fratello Adel al-Salbi che si dice sia un rappresentante del Fronte Turkmeno-Iracheno, con il quale potrebbe essere in ancora contatto. Comunque in Siria non c’è in Iraq nemmeno e ora lo cercano anche in Turchia.

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