Nuova bufera sul predicatore salafita ginevrino Hani Ramadan. Bloccati i suoi beni in Francia.

Nuova bufera sul predicatore salafita ginevrino (è diventato svizzero nel 1983) Hani Ramadan, l’insegnante di arabo al Centro Islamico di Ginevra di cui è direttore nel quartiere di Eaux-Vives ed esponente della Fratellanza musulmana, è di nuovo al centro delle indagini dell’Antiterrorismo francese. Il governo di Parigi come già fatto nel giugno del 2018 con specifica ordinanza del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro dell’interno del 30 gennaio 2020, ha disposto che “ visto il Codice monetario e finanziario, in particolare gli articoli L. 562-2 e seguenti; i fondi e le risorse economiche appartenenti a, posseduti, detenuti o controllati dal sig. Hani RAMADAN, nato il 2 giugno 1959 a Ginevra (Svizzera), siano congelati per sei mesi. La messa a disposizione, direttamente o indirettamente, e l’utilizzo di fondi o risorse economiche a beneficio di questa persona è vietata per un periodo di sei mesi. Ma cosa dice l’articolo  L. 562-2?

“Il Ministro dell’Economia e il Ministro dell’Interno possono decidere congiuntamente di congelare i fondi e le risorse economiche per un periodo rinnovabile di sei mesi:

1° che appartengono, sono posseduti, detenuti o controllati da persone fisiche o giuridiche, o da qualsiasi altra entità che commette, tenta di commettere, facilita, finanzia, incita o partecipa ad atti terroristici;

 2° che appartengono, appartengono, sono posseduti, sono posseduti, detenuti o controllati da persone giuridiche o da qualsiasi altra entità a sua volta posseduta o controllata dalle persone di cui al 1° o che agisce consapevolmente per conto o sotto la direzione di tali persone.

Hani Ramadan è uno dei fratelli del celebre pseudo intellettuale Tariq Ramadan alle prese con numerose accuse di stupro, e quindi nipote del fondatore della Fratellanza musulmana Hassan Ahmed Abdel Rahman Muhammed al-Banna, è noto fin dal 2002 per le sue pericolose idee estremiste. In particolare Hani Ramadan difende l’applicazione della Sharia e tutte le punizioni previste per le donne adultere ma non solo, secondo il governo ginevrino che lo licenzio’ nel 2002 ( insegnava in un liceo) esprime idee “contrarie ai valori democratici e agli obiettivi delle scuole pubbliche”. Cosa faranno adesso le autorità elvetiche ?

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