Allarme in Francia; tra il 2020 e il 2023 usciranno dal carcere 140 terroristi islamici.

Qualche giorno fa il il procuratore nazionale antiterrorismo (PNAT) Jean-François Ricard, è apparso fa davanti ai commissari della commissione parlamentare che si occupa di antiterrorismo. Il Procuratore è apparso molto turbato e non lo ha certo nascosto mentre comunicava alla commissione le cifre di coloro che usciranno prossimamente dal carcere. Nel 2020 i terroristi che avranno terminato di scontare la loro pena saranno 45 uomini ( 5 sono donne) nel 2021 saranno 57 mentre nel 2022 a varcare la soglia del carcere saranno 46 terroristi islamici e lo stesso accadrà negli anni seguenti.

Numeri che la DGSI, la direzione generale della Sicurezza interna, che sono ritenuti fonte di “grande preoccupazione”. Oltre a coloro che torneranno presto in libertà tiene banco la radicalizzazione nelle carceri francesi e a tal proposito il PNAT (Parquet national antiterroriste) e i servizi di intelligence francesi, continuano a lanciare allarmi sull’impressionante dilagare dell’islam piu’ estremo negli istituti di pena dell’Esagono. Anche qui occorre dare spazio ai numeri per avere un quadro completo; fino al gennaio 2020 i detenuti considerati terroristi islamisti (TIS) sono stati 531 e a loro vanno aggiunti gli oltre 900 prigionieri “suscettibili alla radicalizzazione”.

Per tornare alle scarcerazioni gli ultimi a riassaporare il gusto della libertà sono stati Flavien Moreau, 33 anni, rilasciato lo scorso mese di gennaio dopo sette anni di carcere trascorsi nella prigione di Condé-sur-Sarthe. Era stato condannato nel 2014 per essersi recato in Siria dove aveva combattuto per lo Stato islamico e il 43enne Mohamed Achamlane alias Cheikh Abou Hamza, condannato a nove anni per associazione criminale e possesso illegale di armi, uscito dopo cinque il 31.12.2019 . Achamlane è l’ispiratore degli attacchi alle scuole ebraiche compiuti da un suo adepto, Mohamed Merah, nonché il fondatore di Forsane Alizza(« I Cavalieri della fierezza»), gruppo salafita sciolto nel 2012 per «finalità di terrorismo». In ogni caso i 140 detenuti che usciranno dalle carceri tra il 2020 e il 2023, troveranno ad accoglierli i 450 ex detenuti radicalizzati che oggi sono in circolazione in Francia.  

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