Il prossimo 4 aprile in Cina si celebrerà la ricorrenza del “Qingming”, giornata nella quale si ricordano i propri cari che nel tempo sono deceduti. Il “Qingming” detto anche anche ”Festa della Luminosità Chiara, Giorno degli Antenati o Giorno della Pulizia delle Tombe, verrà celebrato anche a Wuhan che come ben sappiamo è la prima città dove il Coronavirus ha colpito e ucciso. Nella megalopoli cinese (11 mio di abitanti ) della provincia dell’Hubei che prevede per il prossimo 8 aprile 2020 la ripresa dei trasporti con Wuhan revocando di fatto la quarantena di massa disposta il 23 gennaio 2020, quest’anno verranno onorate anche le 3.298 (dato ufficiale del fornito dal governo di Pechino), vittime del Covid-19. Sui numeri forniti dal governo cinese ogni ogni giorno, aumentano i dubbi tanto che la stampa internazionale accusa il regime comunista cinese di aver dichiarato il falso sia sul numero di coloro che hanno contratto il virus, che sul numero dei morti. Secondo il portale Asia News “Durante l’epidemia i morti sono stati cremati subito, senza cerimonie e senza precisare le cause della morte. Ora i familiari attendono di seppellire le urne contenenti le ceneri degli estinti. Nella sola Wuhan saranno distribuite circa 45mila urne. Il numero dei morti da coronavirus in Cina è volutamente sottostimato. Nei giorni del picco dell’epidemia i forni crematori hanno lavorato per 19 ore al giorno. Scomparsi i giornalisti Li Zehua, Fang Bin, Chen Qiushi. Foto e video delle code ai Funeral Parlour e ai cimiteri vengono oscurati sui social”. Ma almeno sul fatto che il virus è stato debellato a Wuhan, il governo cinese dice il vero? Ed è’ vero quanto sostengono le autorità cinesi quando dicono “che ogni nuovo caso proviene dall’esterno del Paese e quindi la prevenzione deve concentrarsi sui casi importati”? Non secondo il “Financial Times che due giorni fa, ha pubblicato alcune dichiarazioni del dottor Cao Jingchao, membro dello staff senior della divisione di farmacia ospedaliera del Wuhan Union Hospital West, nelle quali afferma che “sarebbero in corso spostamenti di malati da un ospedale all’altro della città: ufficialmente si tratterebbe di infettati già registrati ma in realtà molti di questi sarebbero nuovi casi che non si verrebbero dichiarati come tali”. Il dottor Cao Jingchao parla di centinaia di nuovi contagi solo negli ultimi giorni anche se il governo di Pechino insiste nel parlare di “crescita zero e di controllo totale dell’epidemia”. L’atteggiamento dei vertici del partito comunista cinese è lo stesso che uso’ quando l’oftalmologo dell’ospedale di Wuhan, Li Wenliang, che fu tra i primi medici ad allertare il Governo cinese sulla diffusione del coronavirus già nel dicembre 2019 si era detto certo che i numerosi pazienti che cominciavano ad arrivare nell’ospedale di Wuhan avessero sintomatologie simili con coloro che vennero colpiti dall’epidemia della SARS (2002-2003) Secondo Li, troppi segnali andavano in quella direzione e così per avere qualche riscontro, si confrontò con alcuni colleghi in una chat di gruppo ma non appena lo fece venne fermato ed interrogato per ore in merito alle sue «attività illegali», ma non solo: fu anche obbligato a siglare un documento nel quale ammise «di aver fatto circolare informazioni allarmistiche». Per le autorità cinesi nemmeno il tempo di illudersi che con la destituzione di Li Wenliang avessero risolto il problema, che l’epidemia è esplosa tanto che il Governo ha dovuto ammetterne l’esistenza seppur tra molte reticenze. A quel punto l’oftalmologo di Wuhan, città simbolo del virus, venne scagionato dalle false accuse e torno’ a fare il medico fino ad ammalarsi e a morire. Qualcosa anche qui non torna; le foto che arrivano dalla Cina dove i giornalisti che si stavano occupando della vicenda sono scomparsi dai radar mostrano centinaia di persone in fila per ore davanti ai “Funeral Parlour”, sono immagini rendono obbligatoria la domada: Ma quanti sono davvero i morti a causa del Covid -19 ? sui social mostra una lunga fila fuori del Funeral Parlour di Hankow, un quartiere di Wuhan. A tal proposito secondo Caixin “la coda fuori del Funeral Parlour di Hankow è lunga circa 200 metri; migliaia di urne vuote per contenere le ceneri sono state scaricate da un camion e accatastate nel Funeral Parlour”. A proposito di gente in coda il “Funeral Parlour” di Wuchang (quartiere di Wuhan) ha reso che “dal 23 marzo 2020 i familiari possono venire a ritirare le urne con le ceneri”. La previsione è quella di distribuirne 500 al giorno, fino al 4 aprile giorno del “Qingming”, quindi parliamo 6.500 urne funerarie. Senza agitare complotti immaginari occorre osservare che a Wuhan esistono sette “Funeral Parlour”: ora se che ognuno di loro distribuirà urne funerarie come quello del quartiere di Wuchang, le vittime del Covid-19 saranno state almeno 45.500 e solo nella città di Wuhan. Dopo aver mentito sull’esistenza del virus, dopo averne sottostimato volontariamente la pericolosità il governo cinese mente anche sul numero dei suoi morti. E pensare che c’è ancora chi li ringrazia per la fornitura di ventilatori e mascherine che naturalmente sono a pagamento….
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