Si chiariscono con le ore le circostanze di quanto accaduto ieri lunedi 27 aprile 2020 intorno alle 17.40 su Boulevard de Valmy, a Colombes (92), nella regione di Parigi. Qui una BMW Serie 1di colore nero dopo aver affrontato una curva a tutta velocità, ha puntato dritto su due due agenti della polizia municipale che stavano controllando un veicolo. Nel violentissimo impatto i due poliziotti sono rimasti gravemente feriti. Il piu’ grave che ha riportato un trauma cranico e varie fratture, si trova all’ospedale Beaujon di Clichy (Hauts-de-Seine) mentre il secondo è rimasto ferito alle gambe e ha riportato la frattura del bacino e si trova ricoverato all’ospedale Percy di Clamart (Hauts-de-Seine). L’aggressore identificato come Youssef T., nato nel 1990 a Lunéville (Meurthe-et-Moselle) e che ha dichiarato di essere un attivista filo-palestinese, è rimasto illeso grazie agli airbag della sua auto. Inizialmente si era pensato ad un gesto compiuto a causa di problemi mentali visto che dopo essere stato estratto dal veicolo ha dichiarato con parole sconnesse di “voler morire uccidendo la polizia”. Successivamente pero’la procura nazionale antiterroristica (PNAT) che inizialmente aveva escluso motivazioni terroristiche, ha reso noto questa mattina che “durante la perquisizione del suo veicolo, è stato trovato un coltello e una lettera di fedeltà allo Stato islamico, in cui l’autore del testo spiega in particolare di volersi lanciare con il suo corpo nella battaglia per imporre la sharia in tutta la terra “. Secondo il quotidiano “Le Parisien” si tratta “di un uomo sconosciuto ai servizi di intelligence per radicalizzazione” ma avrebbe riportato due condanne nel 2010 per atti di violenza commessi nel 2008, e una per oltraggio alla polizia nel 2014.
Le modalità dell’attacco sono quelle classiche del terrorismo palestinese al quale l’uomo si ispirava (sono stati rinvenuti diversi video sulla situazione in Palestina e nella Striscia di Gaza), che vengono utilizzate anche dall’Isis che proprio in queste settimane, ha aumentato in maniera esponenziale la sua propaganda. Per incitare i propri fan’s oggi lo stato islamico utilizza vecchi video risalenti agli anni 2014-2018 nei quali venivano utilizzati come protagonisti alcuni foreign fighters poi morti nei combattimenti nel “Siraq”. Per tornare alla Francia l’attacco di ieri mattina è arrivato a pochi giorni dall’attacco compiuto dal rifugiato sudanese Abdallah Ahmed-Osman, che lo scorso 4 aprile a Romans-sur-Isère ha ucciso a coltellate due persone ferendone altre sette. Come riportato da “Le Figaro” Youssef T. “questa mattina, è stato stato sottoposto ad un esame psichiatrico che ha concluso “che non vi è compromissione del giudizio del convenuto”. Nella sostanza non si tratta di un malato mentale ma ancora una volta, di un terrorista islamico.
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