Da qualche giorno, Abdel-Majed Abdel Bary, uno dei foreign fighter piu’ricercati in Europa al quale è stata revocata da tempo la nazionalità britannica, si trova in isolamento in una cella di circa 10 metri quadrati all’interno del carcere madrileno “Soto del Real”. La sua cattura avvenuta insieme ad altri due uomini in un appartamento nel centro della città di Almería, è una delle piu’ brillanti operazioni di intelligence degli ultimi anni ma che solo negli ultimi tre mesi ha visto la sua fase finale. Come scritto in precedenza Abdel Bary non è uno dei tanti foreign fighters che arrivava da un quartiere malfamato o da una famiglia povera, era un rapper famoso e la sua vita la trascorreva in una casa del quartiere di Maida Vale a Westminster, a ovest di Londra, valutata circa un milione di sterline. I testi delle sue canzoni con le quali si esibiva anche alla BBC parlavano di gang londinesi, di droga, e di violenza. Poi nel 2012 conosce il predicatore salafita anglo-pakistano Anjem Choudary e la sua vita cambia insieme ai testi delle sue canzoni che ora criticano chi beve alcolici, chi fa uso di droghe e chi va in discoteca o nei night club. Il 1°luglio 2013 annuncia alla sua famiglia (cinque fratelli e la madre) la sua volontà di ritirarsi dalle scene; “lascio tutto per Dio” e parte per la Siria dove lo Stato islamico aveva iniziato la sua guerra contro Bashar al-Assad e stava fondando il califfato. Il padre, Mohammed Abdel Magid Abdel Bary uno dei fedelissimi di Osama Bin Laden nato in Egitto nel 1960, arrivato con la famiglia in Inghilterra con lo status di rifugiato politico nel 1993, nel 2015 aveva iniziato a scontare la condanna a 25 anni di carcere dopo aver raggiunto un accordo con la Procura degli Stati Uniti per aver collaborato alla pianificazione degli attacchi contro le ambasciate americane in Kenya e Tanzania nel 1998 (bilancio 224 morti e centinaia di feriti).
Abdel-Majed Abdel Bary ci mise pochissimo a farsi notare nel “Siraq” dove mostro’ una ferocia senza pari fino arrivando a toccare l’abisso della crudeltà quando si fece ritrarre mentre teneva in mano con la testa di una sua vittima con un la scritta “Rilassatevi con il mio amico o ciò che rimane di lui”. Sembrava l’inizio della sua ascesa all’interno dell’Isis ma cio’ non avvenne a causa di gelosie interne un po’ come successe a Mohammed Emwazi- Jihadi John, e al fatto che al vertice dell’Isis dominaro dagli iracheni, non c’era posto per un ex rapper anche se molto crudele. Abdel-Majed Abdel Bary nel giugno del 2015 dopo aver combattuto nell’assedio di Tal Abyad città del nord della Siria, parte del governatorato di al-Raqqa, al confine tra Siria e Turchia, approfitta della confusione e riesce a trovare un passatore che lo fa entrare in Turchia. A questo punto cosa fa, sparisce ? Assolutamente no, ricomincia a comunicare con amici e jex ihadisti su Twitter con l’account @L. Jinnay (il suo nome d’arte) attività che durerà fino al 2017 poi pero’ sparisce. Cosi’ iniziano a diffondersi notizie sulla sua morte e alcune indiscrezioni che lo vorrebbero in Siria a combattere oppure in qualche campo profughi. Abdel-Majed Abdel Bary pero’ ha in testa un solo progetto, tornare a Londra anche se gli ostacoli non sono certo pochi; non ha piu’ il passaporto inglese che gli è stato revocato, le sue impronte digitali e i dati biometrici sono nelle mani delle autorità britanniche che hanno mappato tutti i foreign fighters inglesi (1.600- 2000) nel caso a qualcuno di loro fosse venuto in mente di tornare in patria, e la sua foto è in tutti i database delle polizie europee. La Turchia inizia a stargli stretta anche perché le autorità di Ankara un tempo acccoglienti con foreign fighters europei (lo stesso vale per le banche turche), non li vogliono piu’ in casa loro. A quel punto Abdel Bary commette l’errore che l’intelligence inglese che con lui ha un conto in sospeso, aspettava. Una fredda mattina del gennaio 2020 il jihadista inglese usa il telefono e organizza un meeting con alcune persone che lo dovranno aiutare a tornare in patria. Ma perché correre questo rischio? La sua faccia è conosciutissima e non potrebbe restare nascosto a lungo e poi appena catturato, finirebbe in un carcere di massima sicurezza. Allora perché tornare? Gli inglesi che lo ascoltano capiscono che vuole vendicarsi. Una delle persona che incontra è un algerino di 22 anni identificato come “Seddiki” che i servizi segreti inglesi stanno monitorando da tempo perché gestisce diversi conti bancari alcuni dei quali in Qatar, che usa per organizzare strani viaggi e fare dei pagamenti sempre con e-banking, a favore di personaggi non prprio limpidissimi. Seddiki gli fornisce dei documenti falsi e inizia l’operazione di ritorno in Europa di Abdel Bary attraverso la rotta dei migranti. Dalla Turchia lui e i suoi complici vanno in Libia poi in Algeria in direzione Spagna. A febbraio si fermano nella città di Orano (Algeria nordoccidentale) dove acquistano il passaggio in mare verso le coste di Almería (Spagna). Non sanno che nel frattempo gli spagnoli ( National Intelligence Center – CNI), hanno iniziato l’operazione “Altepa” che mira a catturare Abdel-Majed Abdel Bary e i suoi complici. Tutto si complica con la pandemia sanitaria, l’ex rapper si fa molto prudente e per qualche giorno lo perdono di vista ma gli spagnoli sono sicuri che sia arrivato ad Almería nei primi giorni di aprile perché l’incauto Seddiki utilizza il suo smartphone di continuo, ad esempio per affittare per un mese un appartamento nel centro della città spagnola. Venerdi 17 aprile 2020 l’ex rapper viene finalmente localizzato con tanto di mascherina mentre cammina per le strade di Almería, è molto ingrassato ma non ci sono dubbi sulla sua identità. L’operazione “Altepa” entra cosi’ nella sua fase finale lunedi 21 aprile 2020 alle prime luci dell’alba. Le forze speciali spagnole (GEO) irrompono nell’appartamento cogliendo nel sonno Abedel Bary e i suoi complici che non avendo armi, non possono reagire. La corsa di Abdel-Majed Abdel Bary finisce sul pavimento dell’appartamento di Almería dove lo ammanettano, poi gli mettono una coperta sulla faccia e lo portano in carcere a Madrid in attesa di mandarlo a Londra dove avrebbe voluto tornare per fare una strage. Invece finirà in un carcere di massima sicurezza dal quale non uscirà mai piu’. Ma puo’ essere molto contento, in Iraq lo avrebbero impiccato.
Fonti consultate The Guardian – El Pais
@riproduzione riservata