I media si inventano il Califfo per una notte solo che lo avevano già catturato nel marzo del 2019….

Lo scorso Il 20 maggio 2020 si è nuovamente diffusa sui social network e su alcuni giornali online iracheni e siriani, la notizia della cattura del nuovo capo dell’Isis. Era già accaduto lo scorso 10 maggio 2020.  Dopo qualche ora la breaking news è rimbalzata anche sui media americani ed europei, Italia compresa. La notizia riportata era questa: “ Una fonte di sicurezza ha riferito all’Iraqi News Agency (INA) che il National Intelligence Service è riuscito ad arrestare il leader dell’organizzazione ISIS Abdel Nasser Qirdash, successore di Abu Bakr al Baghdadi”. Come sempre in questi casi è inziato il copia-incolla anche da parte di testate prestigiose, di una notizia che il Pentagono ha subito smentito facendo intendere che l’intelligence irachena non aveva catturato nessun “nuovo califfo”. E chi era l’uomo catturato ? Forse Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi alias Abu Abdullah Al Qardash anche conosciuto come Hajji Abdullah al-Afari o Abdal-Rahman-al Mawla? No, e qui comincia la parte surreale della storia perché secondo quanto riportato dalle cronache, l’uomo catturato è un semi-sconosciuto comandante iracheno di origine turkmeno dell’Isis che risponderebbe al nome di Abdul Nassir  al-Qardash o Taha Abdul Rahim Abdullah Bakr al-Ghassani, nato nel 1967 o nel 1970. Ma perché definire surreale la storia? Semplicemente perché è la stessa persona che era stata catturata durante l’assedio finale nel marzo 2019, all’ultimo avamposto dello Stato islamico a Baghouz ( Siria), dove si erano asserragliati gli ultimi irriducibili combattenti. Infatti Abdul Nassir al-Qardash dall’aria abbastanza dimessa , figurava ed è ancora nelle liste dei prigionieri catturati e detenuti dalle Forze Democratiche Siriane (SDF), la coalizione di arabi e curdi appoggiata dagli Stati Uniti. Con il passare delle ore la notizia ha assunto toni grotteschi con la foto del nuovo califfo dell’Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi associata al nome di Abdul Nassir al-Qardash oppure il contrario…. Poi piano piano sono iniziati i distinguo e le precisazioni  poi la notizia, è scivolata nelle ultime pagine dei siti internet e dei giornali. Ma perché gli iracheni hanno diffuso una notizia come questa ben sapendo che non avrebbe retto se non qualche ora ? E’ probabile che la mossa sia diretta ai sodali dell’ISIS che da qualche settimana hanno di nuovo sul territorio il vero successore di Abu Bakr Al Baghdadi, che sarebbe rientrato lo scorso 20 aprile 2020 dalla Siria in Iraq approfittando della pandemia e degli scarsi controlli alle frontiere.

Un tentativo peraltro molto maldestro quello iracheno di smorzare gli entusiasmi del gruppo terroristico che piano piano si sta riorganizzando in Iraq in particolare a Salah al-Din, Anbar, Diyala, Ninive località da dove ha ricominciato a colpire con attentati dove muoiono civili e militari iracheni impegnati in controlli o nei posti di blocco. Gli attacchi sono sono passati da 5 a 20 al mese, ed è certo che aumenteranno. Il pasticcio operato dal governo iracheno nel rilanciare una notizia falsa non ha nulla a che vedere con le vere attività di intelligence della CIA (che non ha certo bisogno degli iracheni per catturare o uccidere qualcuno nell’area), che sta dando la caccia al vero califfo Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi sul quale la taglia da 5 milioni di dollari passerà molto presto a 10 milioni. Poi sul perché non vengano mai (o quasi) fatte le opportune verifiche prima di dare le notizie è un tema sul quale oggi piu’ che mai, sarebbe utile riflettere.  

@riproduzione riservata 

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer