Nelle scorse settimane alcuni media occidentali hanno pubblicato la notizia diffusa da alcuni giornali online iracheni della presunta cattura del successore dell’ex capo dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi passato a miglior vita nell’ottobre 2019. Come già accaduto in precedenza la notizia, non ha retto che per poche ore perchè l’uomo comparso davanti alle telecamere si chiamerebbe Abdul Nassir al-Qardash o Taha Abdul Rahim Abdullah Bakr al-Ghassani, nato nel 1967 o nel 1970. L’uomo non ha nulla a che vedere con il nuovo “califfo”, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi alias Amir Mohammed Abdul Rahman al-Mawli al-Salbi che secondo qualificate fonti d’intelligence, sarebbe riuscito a rientrare in Iraq nell’aprile 2020. Si è trattato di una curiosa operazione del nuovo governo iracheno che forse voleva rassicurare (per qualche ora) la popolazione? Oppure era un messaggio obliquo mandato ai jihadisti? A parte aver dato a qualche gonzo dell’informazione una notizia inverosimile visto che gli iracheni si attribuirono la cattura del nuovo califfo “avvenuta grazie al nostro prezioso lavoro d’intelligence”, non è sembrata una scelta azzeccata visto che l’Isis è praticamente risorto dalle proprie ceneri specie in Siria orientale e in Iraq dove durante il mese di maggio si è verificata una violenta recrudescenza del fenomeno terroristico-insurrezionale.
Tutto questo nonostante in questa vastissima e poco popolata area ci siano da molto tempo militari russi, americani turchi, iraniani, curdi, siriani senza contare i contractors di ogni tipo tutti impegnati nella “lotta al terrorismo”. In verità piu’ che a lottare contro i jihadisti in superfice, le grandi potenze sono interessate all’oro nero che c’è sottoterra, un fatto che i jihadisti sanno benissimo e del quale hanno approfittato fin dalla caduta della roccaforte di Baghouz (marzo 2019) ad oggi. Chi studia il fenomeno terrorostico registra da alcuni mesi sui canali Telegram dell’Isis, il rinnovato entusiasmo dei miliziani manifestato dalla produzione di nuovi giornali online e alla diffusione ormai quotidiana di efferati video dove le loro vittime quasi sempre soldati/poliziotti siriani o iracheni, vengono decapitati o sgozzati. È vero che lo Stato islamico non controlla piu’ intere area del “Siraq” cosi’ come è vero che militarmente è stato sconfitto tuttavia, i numeri devono farci riflettere; secondo l’intelligence americana l’Isis, dispone ancora di almeno di 2.500-3.000 miliziani in Iraq ma anche in Siria non sarebbero di meno visto l’aumento degli attacchi a Homs e Deir Ezzor. Ci sono poi i jihadisti, che fuggono di continuo dai campi di prigionia ( ultimo episodio lo scorso 18 maggio 2020) dove a dettare legge sono gli stessi miliziani dell’Isis. A tal proposito si stima che nella Siria nord-orientale ci sarebbero 10mila jihadisti detenuti in carceri fatiscenti dove la situazione peggiora ogni giorno. Tra loro 2mila sono jihadisti stranieri dei quali 800 sono europei senza contare le mogli e i loro figli. Se l’Irak esplodesse di nuovo cosa accadrebbe? Questi fuggiranno per tornare nelle file dell’Isis ma non si puo’ certo escludere che qualcuno tenterà di tornare in Europa per vendicarsi. Altro enorme problema è rappresentato dal fatto che buona parte della popolazione locale pur avendo visto cosa significhi vivere sotto il giogo degli islamisti, non fa mai mancare il proprio sostegno e la propria ospitalità alle cellule dei terroristi. Gli abitanti dei villaggi ne coprono le attività come accaduto con il nuovo capo dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, che è riuscito a rientrare in Iraq grazie alla diffusa omertà della popolazione e probabilmente a qualche “opportuna distrazione” alla frontiera, ed è manifestamente ostile alla coalizione anti-Isis.
E’ vero che oggi le aeree che l’Isis controlla sono limitate tuttavia, si tratta di luoghi dove passa di tutto, armi, droga, esseri umani senza contare cosa c’è nel sottosuolo. Durante la pandemia sono anche ricominciati gli attacchi kamikaze in grande stile specie nel nord dell’Iraq, ad esempio a Kirkuk ( zona petrolifera) dove in due attacchi sono morti almeno 15 soldati iracheni. Certo, all’epoca del suo splendore l’Isis quando colpiva, faceva centinaia di morti ma non si puo’ non rilevare il deciso cambio di passo degli islamisti rispetto a qualche mese fa. Oggi «la minaccia è reale», come ha dichiarato all’Associated Press il vicepremier del Kurdistan, Qubad Talabani, «Si stanno mobilitando e ci attaccano nel Nord. Presto cominceranno a colpire anche Baghdad». Giunti fin qui il lettore potrebbe anche pensare « fin che si ammazzano tra di loro va bene» ma attenzione, anche Al Baghdadi per alcuni era solo l’ennesimo pazzoide sfornato dall’islam, poi abbiamo iniziato a pulire il sangue per le strade in Europa e ci si è accorti dell’errore. Mentre scrivo il Senato della Repubblica Italiana “ha ratificato un trattato bilaterale con il Qatar che permette tra le altre cose di sostenere università e finanziare borse di studio in Italia, di favorire l’insegnamento della lingua araba nelle scuole e interscambi culturali e studenteschi tra i due paesi”.
Sembra davvero incredibile che un paese come l’Italia abbia stretto un accordo di questo tipo con l’emirato di Doha che finanzia da anni il terrorismo e che protegge i vertici della Fratellanza musulmana che è l’anticamera del jihadismo. Tra i tanti errori e i pasticci combinati dal governo giallo-rosso durante la pandemia vedi gli spericolati rapporti con la Cina e la Russia, la liberazione show della volontaria italiana Silvia Romano ora c’è anche l’accordo con il Qatar. Secondo lo scrittore Gianrico Carofiglio “gli uomini si dividono nelle categorie degli intelligenti o dei cretini, e dei pigri o degli intraprendenti. Ci sono i cretini pigri, normalmente irrilevanti e innocui, e ci sono gli intelligenti ambiziosi, cui possono essere assegnati compiti importanti, anche se le più grandi imprese, in tutti i campi, vengono quasi sempre realizzate dagli intelligenti pigri. Una cosa però va tenuta a mente: la categoria più pericolosa, da cui ci si possono aspettare i più gravi disastri e da cui bisogna guardarsi con la massima circospezione è quella dei cretini intraprendenti.“
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