Tensione tra l’amministrazione Trump e il governo della Giordania in merito all’estradizione di Ahlam Tamimi (palestinese-giordana nata nel 1980), direttamente coinvolta il 9 agosto 2001 nell’attentato suicida messo in atto da Izz al-Din Shuheil al-Masri al ristorante “Sbarro”, una pizzeria nel centro di Gerusalemme, in cui vennero uccisi 15 civili, tra cui 7 bambini e una donna incinta oltre al ferimento di 130 persone. Ahlam Tamimi che accompagno’ il terrorista kamikaze al-Masri all’interno del ristorante venne condannata a 16 ergastoli da un tribunale israeliano nel 2003, ma è stata scarcerata nel 2011 come parte di un accordo di scambio di prigionieri in cui il governo di Gerusalemme ha rilasciato più di 1.000 prigionieri palestinesi in cambio di Gilad Shalit, un giovane soldato israeliano tenuto in ostaggio dai terroristi di Hamas. La donna dopo il rilascio anticipato è tornata in Giordania dove vivono alcuni suoi familiari e negli ultimi anni è diventata una star televisiva apparendo in numerosi programmi e rilasciando interviste ai media. Per contro i genitori di Malki Roth un quindicenne israeliano-americano che è stato assassinato nell’attacco di Gerusalemme, hanno condotto una campagna pubblica chiedendo al governo americano di domandare l’estradizione in modo da poter celebrare contro di lei un processo negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno incrminato la Tamimi nel 2017, ma pochi giorni dopo, l’Alta corte della Giordania ha stabilito che la donna non poteva essere estradata. Da quel momento la Giordania ha sempre rifiutato di discutere del tema opponenendosi ad ogni richiesta americana pur avendo siglato un accordo di estradizione con gli USA che in questo caso secondo i giordani “non sarebbe piu’ valido”. Altra tappa della vicenda nel 2019 quando il Dipartimento di Stato ha respinto la posizione giordana inviando un rapporto scritto nel quale precisava che l’accordo di estradizione era valido e andava applicato anche al caso di Ahlam Tamimi. Ora pero’ l’amministrazione di Donald Trump ha iniziato a mettere sotto pressione il governo di Amman infatti secondo l’Associated Press, la Casa Bianca starebbe pensando di sospendere o di tagliare gli aiuti militari erogati alla Giordania se questa continuasse a rifiutarsi di estradare Ahlam Tamimi. Di quanto parliamo ? Gli Stati Uniti hanno inviato miliardi di dollari di aiuti alla Giordania negli ultimi anni e solo nel 2018 l’amministrazione Trump ha deciso di fornire aiuti per oltre 6 miliardi di dollari diluiti in un periodo di cinque anni. La Giordania ha utilizzato gran parte di questo denaro per gestire i milioni di sfollati e rifugiati, arrivati dalla Siria e dall’Iraq. A Washington D.C hanno sempre considerato la Giordania come uno dei suoi più stretti alleati in Medio Oriente tuttavia, da tempo esistono tensioni nelle relazioni tra i due paesi, frizioni che sono aumentate nel corso degli ultimi mesi dopo la presentazione del Piano Trump anche se occorre ricordare che già nel 2017 la Giordania, si era opposta alla decisione dell’amministrazione USA di spostare a Gerusalemme l’ambasciata americana in Israele.
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