Dopo la Francia prove di guerra civile anche in Germania

Dopo quanto accaduto nelle scorse settimane nel quartiere di Digione (Borgogna-Francia) “Grésilles” dove sono serviti quattro giorni di coprifuoco e l’intervento degli agenti del Raid, l’unità speciale della polizia per fermare gli scontri tra una fazione di ceceni e di nord-africani affrontatisi ferocemente a colpi di machete e fucili semi-automatici per il controllo delle piazze di spaccio, vanno registrate le stesse prove di guerra civile anche in Germania. Sabato scorso per le strade della città di Stoccarda capitale del Baden-Württemberg, dopo l’arresto di giovane tedesco sospettato di essere un trafficante di droga, è improvvisamente scoppiato il caos. Il vice capo della questura di Stoccarda Thomas Berger ha dichiarato alla stampa;”un numero di persone da 200 a 300 hanno subito iniziato ad attaccare la polizia, poi la rivolta è aumentata fino arrivare a 500 persone ostili. I rivoltosi hanno attaccato la polizia e hanno lanciato bottiglie anche contro i paramedici che sono arrivati sul posto. In 30 anni di servizio di polizia, non avevo mai visto tanta violenza e scene così aspre a Stoccarda”.I media tedeschi hanno pubblicato diversi video girati nelle strade cittadine in cui si vedono molti rivoltosi gridare “Allah Akbar“definendo il luogo come “un campo di battaglia”. Il bilancio della notte di follia di Stoccarda è molto pesante: 19 poliziotti sono rimasti feriti e si prevede che il loro numero aumenterà visto che non tutte le forze dell’ordine intervenute, hanno riportato il numero dei loro feriti. Il dipartimento di polizia di Stoccarda ha confermato che durante i disordini “40 negozi sono stati saccheggiati oltre a molte auto tra le quali 12 macchine della polizia che sono state gravemente attaccate”. La polizia di Stoccarda ha confermato nelle scorse ore il fermo di 24 rivoltosi 12 dei quali sono immigrati musulmani, mentre tre sono cittadini stranieri naturalizzati tedeschi. La Cancelliera tedesca Angela Merkel nel condannare con fermezza i disordini li ha definiti “abominevoli” mentre il suo portavoce Stephen Zeibert ha dichiarato: “Coloro che hanno commesso questi atti si sono rivoltati contro la propria città, contro le persone con cui vivono e contro le leggi che ci proteggono tutti.” Parole importanti tuttavia, si sommano a tutte quelle frasi di circostanza che vengono pronunciate ogni volta che lo Stato di diritto e i suoi cittadini, vengono attaccati e spesso uccisi da chi grida “Allah Akbar”.

@riproduzione riservata

Leave a reply:

Your email address will not be published.

Site Footer