Il Sultano e i Social Network

Il Sultano di Ankara e Fratello musulmano Recep Tayyip Erdoğan dopo l’operazione “Santa Sofia”, prosegue imperterrito nel suo delirio di onnipotenza approfittando della consueta debolezza dell’UE e degli Stati Uniti a loro volta occupati con le conseguenze della gestione nefasta dell’emergenza Sars Cov-2. Stavolta dopo la chiusura dei giornali, dei siti web e delle le televisioni turche sgradite al potere (le altre sono finite sotto il controllo del governo islamico),dopo le centinaia di giornalisti licenziati, arrestati e condannati, tocca ai social network che il Sultano detesta da anni. Non importa se si tratti di piattaforme potenti come Google, Facebook, Twitter, YouTube o Instagram perché  il governo di Ankara espressione della Fratellanza musulmana, non tollera che dalla Turchia escano notizie non in linea con la narrazione dell’AKP, il partito di Recep Tayyip Erdoğan. Cosi’ il Parlamento turco con la scusa “di arginare l’odio che corre sui social” e per evitare il diffondersi di contenuti “offensivi, minacciosi, e discriminatori”, ha votato l’ennesima legge liberticida (nessuno oserebbe rifiutarsi) voluta dall’AKP e dal movimento estremista nazionalista turco espressione dei Lupi grigi che di fatto permetterà al governo di controllare le attività dei social network. E per chi sgarra? Multe milionarie, riduzioni della larghezza della banda, divieto di fare pubblicità. Insomma Erdoğan non vuole che il milione di turchi che ogni giorno usano i social possano raccontare al mondo cosa accade davvero nel loro paese. Per questo Google, Facebook, Twitter, YouTube e Instagram dovranno nominare un loro rappresentante locale (naturalmente turco) che dovrà vigilare sui contenuti e che potrà rimuovere in ossequio alla nuova legge. Altra stretta è sugli utenti visto che i loro dati dovranno essere archiviati in modo che la magistratura turca (totalmente asservita all’AKP) possa perseguirli. Si dice che che il sempre piu’ paranoico Erdoğan abbia deciso di intervenire dopo che sui social network nelle scorse settimane erano apparsi diversi commenti poco gentili nei confronti della nascita di suo nipote figlio di Esra Erdoğan Albayrak (sua primogenita) e del ministro dell’Economia, Berat Albayrak. Come gli accade ormai sempre piu’ frequentemente, il Presidente turco livido di rabbia ha iniziato a pressare il Parlamento al punto che il disegno di legge, è stato votato di notte. E’ sempre piu’ buia la notte che è calata sulla Turchia.

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