Con una sentenza di 182 pagine che ha fatto infuriare le famiglie delle vittime, la Corte d’appello degli Stati Uniti ha stabilito che George A. O’Toole Jr., il giudice nel processo a Džochar Anzorovich Tsarnaev responsabile con il fratello Tamerlan (deceduto il 19 aprile 2013 per le ferite riportate dopo uno scontro con la polizia) dell’attacco alla maratona di Boston, avvenuto il 15 aprile 2013 “non ha soddisfatto lo standard di equità mentre presiedeva selezione della giuria”. I due fratelli ceceni arrivati negli USA come rifugiati nel 2002-2003 , quella mattina piazzarono due ordigni nei pressi del traguardo, a circa 170 metri l’uno dall’altro su Boylstone Street, che esplosero a distanza di 12 secondi, causando la morte di 3 persone e il ferimento di altre 260. I due fratelli inizialmente avevano pensato alla possibilità di compiere un attentato suicida, il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza e festa nazionale degli Stati Uniti in Times Square a New York City ma poi visto che la preparazione degli ordigni (delle pentole a pressione poi utilizzate alla maratona), non incontro’ ostacoli temporali decisero di colpire la maratona di Boston. Tamerlan che voleva diventare un pugile era diventato un devoto musulmano nel 2008 per aderire all’islam piu’ estremo nel 2009 ascoltando i sermoni del terrorista yemenita-americano Anwar al Awlaky (+30.09.2011). Il fratello Džochar attualmente detenuto nel penitenziario di Florence High (Colorado) la prigione di massima sicurezza della nazione, un cosiddetto Supermax noto come Alcatraz delle Montagne Rocciose, studiava con poco profitto alla “University of Massachusetts Dartmouth, divenne cittadino statunitense l’11 settembre 2012, quindi sette mesi prima dell’attentato, per sbarcare il lunario vendeva ( oltre a fumarla) marijuana e non aveva mai dato segni di particolare estremismo religioso. Come accadde anche l’11 settembre 2001 gli apparati di sicurezza americani spesso in lotta tra loro (CIA e FBI), non ascoltarono quanto gli venne riferito dall’esterno in questo caso dai servizi segreti sauditi, che allertarono le autorità americane riguardo ai comportamenti sospetti di Tamerlan Tsarnaev al quale Riad nel dicembre del 2012 nego’ il visto per recarsi in pellegrinaggio alla Mecca “per preoccupazioni riguardo alla sicurezza”( gli Usa smentirono la lettera). Per tornare alla decisione della Corte d’appello degli Stati Uniti secondo i giudici George A. O’Toole Jr” non ha soddisfatto lo standard” di equità mentre presiedeva selezione della giuria che condanno’ a morte l’8 aprile 2015, Džochar Anzorovich Tsarnaev; “Una delle principali promesse del nostro sistema di giustizia penale è che anche il peggiore tra noi merita di essere abbastanza processato e punito legalmente“, ha scritto il giudice O. Rogeriee Thompson. Per contro Patricia Campbell, la cui figlia Krystle è stata uccisa nell’attentato ha dichiaro alla stampa “ Semplicemente non capisco”, è terribile che gli sia permesso di vivere la sua vita. È ingiusto. Una mattina non si svegliò e decise di fare ciò che faceva. L’ha pianificato. Ha fatto una cosa cattiva e brutta. La corte nella revisione degli atti ha riscontrato che almeno due dei 12 giurati non avevano rivelato completamente ciò che sapevano sul caso di alto profilo, né ne avevano detto di aver discusso sui social media prima di essere scelti per decidere il destino di Džochar Anzorovich Tsarnaev. Alla famiglie dopo il dolore per la perdita dei propri cari la beffa nel vedere annullata la condanna a morte di un efferato assassino mai pentitosi di quanto fatto.
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