In Mozambico cade la città Mocimboa da Praia che ora è nelle mani dell’Isis

Dopo giorni di furibondi combattimenti iniziati lo scorso 5 agosto 2020 i ribelli del gruppo jihadista “Ahlu Sunnah Wa-Jama”, una milizia islamista attiva dal 2017 nel nord del Mozambico che ha dichiarato la loro fedeltà allo Stato Islamico, hanno ripreso negli scorsi giorni, possesso della citta’ portuale di Mocimboa da Praia (nord del Mozambico). Mocimboa da Praia e il suo porto, sono ritenuti strategici dalle milizie jihadiste per la sua posizione nella provincia di Cabo Delgado che è un centro di estrazione di gas naturale. Qui la compagnia francese Total e gli italiani dell’ENI hanno avviato progetti che valgono 60 miliardi di dollari che potrebbero cambiare per sempre, il volto del Mozambico da sempre poverissimo e governato da una classe politica corrotta e inefficiente. Secondo le cronache locali la citta’ e’ caduta dopo che l’esercito e’ “stato costretto ad abbandonare le sue postazioni di difesa della citta’ perche’ a corto di munizioni”. La battaglia avrebbe causato secondo “Voice of America”, la morte di di 55 soldati  e il ferimento di 90 militari delle Forze mozambicane. In piu’ci sarebbe stato l’affondamento di un HV32 Interceptors, l’imbarcazione della marina militare mozambicana. Il governo di Maputo ha solo confermato l’uccisione di almeno 59 terroristi. L’attacco jihadista ha costretto alla fuga i militari governativi che sono fuggiti anche via mare, grazie all’intervento degli elicotteri dei contractor del gruppo sud-africano “Dyck Advisor Group” che nello scorso mese di febbraio, è stato ingaggiato del governo mozambicano per fronteggiare la minaccia jihadista. In ogni caso per le forze armate del Mozambico la caduta di Mocimboa da Praia è una figuraccia senza pari, da mesi gli islamisti assediano la provincia di Cabo Delgado ma nonostante questo il governo e le gerarchie militari, hanno lasciato sul campo truppe scarsamente equipaggiate e persino male addestrate contro un nemico determinato e ben armato. Nemmeno il tempo di metabolizzare le notizie provenienti dal Mozambico che l’Isis attraverso l’agenzia Amaq News, si è assunto la paternità del primo attacco ufficiale nella Repubblica Democratica del Congo annunciando anche la nascita di una nuova Wilayat (provincia),  denominata “Wilayat Wasat Ifriqiyah”, nell’area, che accresce la presenza jihadista in Africa. Per tornare al Mozambico i giacimenti nel Bacino del Rovuma sono tra i più importanti al mondo e qui le multinazionali petrolifere hanno investito circa 47 mld di euro. La produzione di gas ENI dovrebbe iniziare nel 2022 con 3,4 milioni di tonnellate l’anno mentre quella di Total dovrebbe partire nel 2024. Tutto questo a patto che il governo del Mozambico riprenda il controllo del suo territorio. Ma su questo è lecito avere qualche dubbio.

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