Lo scorso 3 settembre 2020 grazie al prezioso lavoro di Abdullah Bozkurt, giornalista investigativo e analista svedese che gestisce il Nordic Research and Monitoring Network, è stato scoperto un nuovo scandalo che vede il Qatar finanziatore della Fratellanza musulmana, di Hamas, degli Hezbollah, e la Turchia nuovamente protagonisti. Secondo i documenti pubblicati che provengono dal Millî İstihbarat Teşkilâtı organizzazione nazionale turca d’intelligence, nel 2015 il parlamentare Ahmet Berat Conkar, al tempo membro della “Commissione per gli Affari Esteri” del Parlamento turco, un uomo legatissimo al presidente Erdogan, avrebbe incassato, una settimana prima dell’inizio dei lavori parlamentari, una maxi-tangente da 65 milioni di dollari per convincere (con successo) i parlamentari turchi ad esprimersi favorevolmente sul dispiegamento dei soldati turchi in Qatar. L’accordo datato 2014, prevedeva la costruzione della base militare “Tariq ibn Ziyad” che dal 2017 opera sotto il comando della “Qatar-Turkey combined joint Force” per “far fronte ai nemici comuni”. A proposito di basi turche il quotidiano Hurriyet, ha reso noto che il Sultano di Ankara inaugurerà il prossimo autunno, una nuova base militare turca sempre nei pressi della “Tariq ibn Ziyad” dove troveranno posto altre migliaia di soldati ( oggi sono piu’ di 3.000). Della maxi-tangente se ne era già parlato nel 2019 quando il contrammiraglio Sinan Sürer all’epoca responsabile per i servizi di Intelligence esterni dell’esercito riferi’ di essere entrato in possesso della documentazione che provava anche i legami tra la Turchia e i gruppi terroristici, tra i quali lo Stato islamico. Dopo queste rivelazioni Il 20 giugno 2019, il contrammiraglio Surer è stato puntualmente condannato a 141 anni di reclusione dopo essere stato accusato con prove fabbricata ad arte di essere legato all’organizzazione “Hizmet”, fondata dall’ex sodale di Recep Tayyip Erdogan, l’odiato predicatore Fethullah Gülen che vive da molti anni in volontario esilio negli USA e che il Sultano accusa senza alcuna prova seria, di aver ordito “il golpe di cartone” del 15 luglio 2016. L’alleanza tra i fratelli musulmani del Qatar e quelli turchi ha fatto si che negli anni Ankara, abbia siglato importanti contratti del valore di quasi un miliardo di dollari con imprese turche che producono armamenti. E tutto questo con il colpevole silenzio degli USA e dell’Unione Europea che come fatto con il popolo curdo, hanno preferito voltarsi dall’altra parte. Anche di questo un giorno qualcuno dovrà pur rispondere.
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