(U.S. Air Force photo)
Nelle scorse ore è arrivata la conferma della morte del jihadista tunisinoAbu Abd al-Rahman al-Tunisi anche conosciuto come Sayyaf o Safina al-Tunisi. L’uomo è deceduto durante un’operazione militare condotta dagli Stati Uniti nel territorio di Idlib (Siria) lo scorso 13 settembre 2020. L’attacco è stato condotto utilizzando il micidiale missile Hellfire AGM-114R9X detto anche “ il missile Ninja” che “sostituisce la testata esplosiva presente sui missili standard con un set di sei lame pieghevoli simili a spade, progettate per ridurre al minimo le vittime civili”. Sayyaf al-Tunisi era diventato una figura molto rilevante dell’Isis al quale aveva aderito dopo aver militato nel Fronte al-Nuṣra. Secondo la sua scarna biografia l’uomo che era dotato di una forte personalità era già attivo negli ambienti del salafismo violento in Tunisia. Arrivo’ nel “Siraq” nel 2013 con il fratello (sul suo nome non c’è ancora chiarezza), che potrebbe essere il secondo uomo che era in auto con lui e che è stato ucciso nell’attacco). Abu Abd al-Rahman al-Tunisi lascerà Jabhat al-Nusra tra il 2014 e il 2015 non prima di essersi distinto come addestratore militare e combattente spietato.
All’inizio del 2014 fu lui che condusse l’operazione di conversione forzata ( chi rifiuto’venne passato per le armi) degli abitanti drusi del villaggio di Jabal al-Summaq (provincia di Idlib). Poi nel giugno 2015 ordino’ e commise le piu’ atroci efferatezze nel massacro di dozzine di abitanti del villaggio originariamente druso di Qalb Lawze che si trova nell’area di Jabal al-Summaq (zona di campagna di Idlib settentrionale). Qui confisco’case, fece cambiare i nomi di tutti coloro che si trovavano nelle aree del governo siriano e impose l’obbligo di indossare abiti in linea con il codice di comportamento islamico perché “bisogna dimostrare fedeltà all’islam sunnita con i fatti e non con le semplici parole”. Abu Abd al-Rahman al-Tunisi ad un certo punto fiutata l’aria, aderi’ al gruppo “Jund al-Aqsa” (noto come Liwa al-Aqsa dopo il 7 febbraio 2017), un’organizzazione jihadista salafita attiva durante la guerra civile siriana. Precedentemente noto come Sarayat al-Quds, il gruppo è stato fondato da Abu Abdul ‘Aziz al-Qatari come subunità all’interno del fronte di al-Nusra aderi’ all’Isis dopo averlo combattuto. Qui al-Tunisi si distinse come addestratore militare e come combattente dalla forte personalità al punto che qualcuno che conosceva poco le dinamiche dell’organizzazione terroristica irachena prefiguro’ che un giorno, avrebbe potuto aspirare alla successione del califfo Abu Bakr Al Baghahdi. Tra le peggiori e abobinevoli sue attività occorre registrare quella di addestratore di bambini, molti dei quali divennero poi attentatori kamikaze. Con la sconfitta militare dello Stato islamico di lui si persero le tracce per qualche tempo, poi si disse che era morto da tempo. Gli americani pero’ non credettero mai alla voci e continuarono a cercarlo fino all’epilogo di domenica scorsa. Ora il Paradiso con le 72 vergini lo attende…
https://www.washingtoninstitute.org/uploads/Documents/pubs/PolicyNote55-Zelin.pdf
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