Nelle scorse ore i R.O.S dei Carabinieri hanno arrestato in Siria, Alice Aishà Brignoli indagata a Milano per “associazione con finalità di terrorismo internazionale”. Con lei sono stati ritrovati anche i quattro figli (tutti minorenni) avuti con il marito Mohamed Koraichi, cittadino italiano di origine marocchina con il quale nel maggio del 2015, parti’ improvvisamente da Bulciago (Lecco), per andare vivere nei territori dall’autoproclamato Stato Islamico. Secondo i racconti della moglie, Mohamed Koraichi è morto in Siria a causa di una infezione intestinale contratta dopo essere rimasto ferito in battaglia. Lui stesso prima di morire si fece intervistare smettendo di essere stato un jihadista tanto che dichiaro’ “di non aver mai voluto essere un terrorista, ma di essere andato in Siria per vivere nel vero Islam, dove vigeva la Sharia. E che voleva consegnarsi e tornare in Italia”. Sua moglie Alice Aishà Brignoli, si era convertita all’islam nel 2009 a ridosso della nascita del loro primo figlio per iniziare quasi subito un percorso di radicalizzazione che la porto’ ad indossare il velo, a studiare l’arabo, e a rifiutare qualsiasi contatto con i “kuffar (i miscredenti) compresa sua madre. Lo stesse fece il marito che si fece crescere la lunga barba incolta dei salafiti e che inizio’ a portare lunghe tuniche e i pantaloni all’afgana. Qundo la madre della donna riusci’ ad entrare nel loro appartamento di Bulciago trovo’ solo un biglietto con scritto: “Sono partita, non mi cercate, non torno”. Della coppia si torno’ a parlare quando nell’aprile del 2016 vennero arrestate 4 persone: Abderrahim Moutaharrik ( condannato nel 2017 a 6 anni di carcere) , pugile e campione di “box thai” che si allenava saltuariamente presso il Fight Gym Club di Lugano, e che diceva di essere pronto a commettere attentati in Vaticano, sua moglie Salma Bencharki (espulsa dall’Italia nel 2019 dopo la aver scontato 3 anni e 4 mesi di carcere), Abderrahmane Khachia (condannato nel 2017 a 5 anni e 4 mesi di carcere e Wafa Koraichi ( sorella di Mohamed, espulsa nel 2019 dopo aver scontato 3 anni e 4 mesi di carcere). Abderrahmane Khachia è il fratello di Oussama Kachia il 31enne che venne prima espulso dall’Italia (gennaio 2015), e poi anche dalla Svizzera dove viveva insieme alla moglie perché ritenuto dalle autorità di polizia “una minaccia per lo Stato”. Ad Abderrahim Moutaharrik e a Salma Bencharki è stata anche tolta la responsabilità genitoriale dei due figli che adesso hanno 6 e 8 anni e che sono stati affidati ai nonni con la supervisione degli assistenti sociali.
Abderrahim Moutaharrik
Oussama Kachia morirà nel 2015 in circostanze mai chiarite, forse in Siria dove si era recato. Alice Brignoli che non appena in Italia verrà portata in carcere avrebbe dichiarato di essere “felicissima di tornare in Italia” assieme ai suoi 4 figli (uno dei quali è nato in Siria) che verranno affidati ad una comunità dove proveranno a ricominciare a vivere dopo gli orrori visti in Siria.
@riproduzione riservata