Non ha tradito le attese l’atteso discorso pronunciato ieri venerdi 2 ottobre 2020 a Mureaux (dipartimento delle Yvelines), dal presidente francese Emmanuel Macron che ha presentato il suo nuovo piano d’azione per proteggere la Repubblica e i suoi valori, dai separatismi. Nel discorso che avrebbe dovuto toccare tutte le forme di «separatismo», Macron si è completamente concentrato sull’Islam, definito una religione “che oggi vive una crisi in tutto il mondo e in cui l’ala fondamentalista sta portando avanti progetti religiosi e politici che hanno come obiettivo un indurimento molto forte in tutte le regioni del mondo”. Nel ricordare piu’ volte le vittime del terrorismo islamico Macron, ha affermato che “dobbiamo contrastare il separatismo islamista, che spesso si traduce nella costituzione di una contro-società”: Il presidente francese che tra un anno e mezzo proverà a riconfermarsi alle elezioni presidenziali del 2022, ha fatto riferimento ai Fratelli musulmani, al salafismo e all’islam wahabita tutti portatori di quei semi del male che infettano le moschee e la società francese. Emmanuel Macron ha anche ricordato che “c’è in questo islamismo radicale, visto che è il cuore del soggetto, una volontà rivendicata di illustrare una organizzazione metodica per violare le leggi della Repubblica e creare un ordine parallelo di altri valori, sviluppare un’altra organizzazione della società”. A proposito del rapporto con l’islam è un tema sul quale Macron è stato piu’ volte tacciato di ingenuità e di debolezza dai suoi detrattori, specie dai partiti politici di destra e di estrema destra ai quali Macron ha risposto annunciando per il prossimo 9 dicembre 2020 “un progetto di legge per rafforzare la laicità”. Il discorso che è stato di ampio respiro e sul quale è difficile trovare punti deboli, rischia di arrivare fuori tempo massimo visto che la Francia vive ogni giorno la drammatica minaccia portata dagli estremisti islamici. A scanso di equivoci occorre dire che su questo Macron ha ben poche responsabilità che sono ascrivibili a tutti i governi di destra e di sinistra che si sono succeduti negli ultimi 30 anni che hanno agevolato l’ascesa degli islamisti grazie alle folli politiche in materia di immigrazione e di controllo del territorio. Una situazione di emergenza testimoniata dai numeri che sono drammatici; nelle carceri francesi i detenuti radicalizzati sono migliaia ( la stima è di 30.000) e secondo l’amministrazione penitenziaria, altri 40 detenuti condannati per reati terroristici dovrebbero essere rilasciati nel corso del 2020. Questa cifra dovrebbe aumentare ulteriormente negli anni successivi. Fuori ad attederli, ci sono gli individui considerati una grave minaccia alla sicurezza nazionale denominati “Fiche S” che sono ormai piu’ di di 12.500.
Il video del discorso del Presidente Emmanuel Macron
Il discorso integrale del Presidente Emmanuel Macron