Lo scorso 28 settembre 2020 le autorità francesi che hanno agito in collaborazione con EUROPOL, hanno arrestato al termine di una lunga operazione nove persone tutte con l’accusa di “frode documentale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. L’operazione va inquadrata nell’ambito del Joint Operational Team (JOT) Doc Fraud, nell’ambito della priorità EU EMPACT sul favoreggiamento dell’immigrazione illegale. Tra i fermati ci sono anche i due capi dell’organizzazione entrambi di nazionalità algerina, arrestati in Francia. Uno dei due fermati era noto alle forze dell’ordine tedesche e svizzere, e risiedeva a Mulhouse, in Francia. Questi fungeva da interfaccia centrale tra i contraffattori in Grecia e controllava una rete di persone in tutta la Francia che cercavano potenziali clienti di servizi illegali. L’altro sospettato arrestato ha svolto un ruolo primario nel reclutamento di migranti irregolari in cerca di documenti falsi nella regione di Parigi. Per smantellare il sodalizio criminale attivo attivo in più paesi dell’UE si sono unite le autorità di Francia, Germania, Grecia e Svizzera. L’organizzazione forniva documenti d’identità falsi a migranti irregolari provenienti dal Nord Africa in modo da poter restare in Francia, Germania, Svizzera e molto probabilmente in altri paesi dell’UE. La base logistica della banda criminale era ad Atene città dove venivano prodotti i documenti falsi che venivano poi spediti tramite corrieri previo accordi tramite i servizi di messaggeria dei social media. Ad Atena sono stati sequestrati 37 documenti contraffatti, falsificati e autentici (algerini, austriaci, bulgari, francesi, tedeschi, greci e svizzeri) inclusi passaporti, carte d’identità, patenti di guida, permessi di soggiorno, certificati di nascita e di matrimonio un numero cospicuo di dispositivi elettronici e telefoni cellulari, 2.400 € in contanti e numerose prove di bonifici bancari internazionali tra la Francia, il Belgio, la Germania e la Spagna. Il capobanda arrestato che era già noto alle forze dell’ordine tedesche e a quelle svizzere, risiedeva a Mulhouse (Francia). Il sospetto fungeva da interfaccia centrale tra i contraffattori in Grecia e controllava una rete di persone in tutta la Francia che cercavano potenziali clienti di servizi illegali. L’altro suo sodale ha svolto un ruolo primario nel reclutamento di migranti irregolari alla ricerca di documenti falsi nella regione di Parigi. Benché se ne parli molto poco la frode documentale è uno dei business più’ redditizi della criminalità organizzata nell’UE ma non solo, questo traffico facilita il compimento di tutti quei commessi nell’ambito del crimine organizzato e del terrorismo. A proposito di quest’ultimo sempre EUROPOL, lo scorso 6 ottobre 2020 nell’ambito del contrasto della propaganda jihadista online ha reso noto “di aver svolto una giornata di azione incentrata sull’abbattimento della propaganda terroristica nei paesi partner dei Balcani occidentali”. L’operazione alla quale hanno preso parte unità specializzate provenienti da Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Slovenia “mirava ai contenuti online diffusi da membri e sostenitori di Al Qaeda, ISIS e gruppi affiliati”, ha affermato in una dichiarazione l’EU IRU. Le unità antiterrorismo dei paesi partecipanti, insieme all’UE IRU, hanno quindi esaminato materiale di propaganda jihadista, come video tutorial, nashid (canti islamici) e decine di account sui social media, che incitavano alla violenza. Al termine dell’indagine sono stati scoperti 346 elementi di propaganda su 27 diverse piattaforme multimediali. L’operazione è arrivata dopo che l’antiterrorismo ungherese ha rivelato che i terroristi, hanno istituito hub logistici nel paese in modo “da utilizzare i percorsi attraverso i Balcani, spostando i combattenti addestrati in Siria verso Europa”. A chi ha poca memoria occorre ricordare che la crisi dei migranti è già stata sfruttata dall’ISIS cinque anni fa quando cercava di spostare i terroristi dalla Siria in giro per l’Europa e quando reclutava i richiedenti asilo in tutto il Vecchio Continente.
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fonti consultate EUROPOL, The EU Internet Referral Unit (EU IRU)