In Austria sei delle sedici persone fermate dopo l’attentato di matrice islamista di Vienna di lunedì scorso, sono state arrestate. Sono tutti accusati “di complicità in omicidio e di partecipazione ad associazione terroristica e organizzazione criminale”. Per altri otto è stata richiesta la custodia cautelare e mentre le indagini si allargano in altri Paesi tra i quali Germania e Svizzzera, Il ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer (ÖVP) ha chiesto e ottenuto, le dimissioni immediate del responsabile del LVT, i servizi di informazione di Vienna, Erich Zwettler travolto dalle accuse di aver comesso “errori di indagine imperdonabili”. A tal proposito Karl Nehammer all’agenzia stampa APA ha parlato di “errori platealmente non tollerabili dal nostro punto di vista” dai quali non si potevano che “trarre le logiche conseguenze”. A cosa si riferisce il Ministro?
Il 20enne islamista austriaco di origini macedoni-albanesi Kujtim Fejzulai- Abu Dujana al Albani che lunedì scorso ha sparato a quattro persone con un fucile d’assalto AK47 a Vienna e che era schedato dai servizi segreti austriaci perché aveva tentato in almeno due occasioni di recarsi nel “Siraq” e in Afghanistan, dopo essere uscito in anticipo dal carcere nel dicembre 2019 avrebbe avuto numerosi contatti, anche la scorsa estate a Vienna, con alcune persone (almeno 5) tenute sotto osservazione dai servizi segreti tedeschi. Si tratterebbe secondo alcuni resoconti giornalistici di alcuni esponenti dei “Leoni dei Balcani” un gruppo di musulmani radicalizzati che vivono tra la Germania, l’Austria e la Svizzera dove qualche giorno fa stati eseguiti due arresti. Altro fatto del quale i servizi segreti dovranno rispondere è quanto accaduto nel luglio scorso in Slovacchia dove Fejzulai aveva tentato di procurarsi armi e munizioni “un fatto che avrebbe dovuto mettere in allerta i servizi austriaci ben più di quanto non sia accaduto”, cosi’ come affermato dal capo della Polizia di Vienna Gerhard Puerstl. Le indagini si sono allargate in Germania dove sono state perquisite le abitazioni di quattro esponenti dell’estremismo islamista. Si tratta di un ceceno di 22 anni a Wedel, un 19enne e un 20enne entrambi di origine kosovara a Osnabrück-Schölerberg nel Land della Bassa Sassonia, e di un 25enne di Kassel-Waldau nel Land dell’Assia.
Inoltre Fejzulai aveva tentato di procurarsi armi e munizioni in Slovacchia, tutti fatti che “avrebbero dovuto mettere in allerta i servizi austriaci ben più di quanto non sia accaduto”, cosi’ come affermato dal capo della Polizia di Vienna Gerhard Puerstl. Mentre le indagini proseguono il ministro degli Interni austriaco Karl Nehammer e la ministra della Cultura Susanne Raab hanno annunciato la chiusura delle moschee legate all’Islam radicale un provvedimento del quale è stato informato il presidente delle comunità islamiche austriache Uemit Vural. Oltre a questo ci sarà anche lo scioglimento e la revoca dello status giuridico delle associazioni legate all’islam salafita. Intanto é arrivata che la conferma che le due persone fermate nel distretto giudiziario di Eupen capoluogo della Comunità germanofona del Belgio, lo scorso fine settimana, sono due minorenni di 16 e 17 anni. I due adolescenti intendevano attaccare armati di coltelli una pattuglia di agenti di polizia e secondo quanto emerso gli inquirenti, hanno sequestrato il loro video di rivendicazione in cui hanno promesso fedeltà allo Stato islamico, che poche ore fa ha rivendicato la responsabilità degli attacchi a Vienna di lunedì scorso.
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