Austria: Nell’Operazione Luxor sequestrati 25 milioni di Euro in contanti.

Emergono i primi dettagli dell’operazione antiterrorismo denominata “Luxor” svoltasi ieri in quattro stati federati dell’Austria. Nell’operazione nella quale sono stati impiegati piu’ di 950 esponenti delle forze dell’ordine scattata fin dalle prime ore del mattino, sono state perquisite abitazioni, uffici, moschee e associazioni culturali che operano sotto l’influenza della Fratellanza musulmana. Secondo “Radio Vienna” e altri media austriaci sarebbero stati sequestrati 25 milioni di euro in contanti. Una cifra enorme, difficilmente giustificabile.

L’ufficio del pubblico ministero di Graz che sta indagando su almeno 100 persone sospettate “di organizzazione terroristica, organizzazione criminale, finanziamento del terrorismo, associazione sovversiva e riciclaggio di denaro”, non ha confermato ma neppure smentito, l’indiscrezione. A Graz secondo “Vienna.online” sarebbero stati perquisiti il Centro culturale islamico (IKZ), e l’appartamento del suo presidente. Lo stesso vale per l’associazione viennese “Liga Kultur”, collegata a Yusuf al-Qaradawi ideologo e mente dei Fratelli Musulmani che dal Qatar predica la pena di morte per l’apostasia dall’Islam, sostiene gli attentati suicidi e che piu’ volte ha dichiarato come la Shoah sia stata una punizione di Dio. Sempre secondo i media austriaci la polizia di Vienna avrebbe perquisito la fondazione di un ex capo della “Die Islamische Glaubensgemeinschaft in Österreich (IGGiÖ / IGGÖ). L’uomo è considerato come uno dei capi dei Fratelli musulmani in Austria.

Sempre a Vienna è stato interrogato un siriano attivo in Austria da piu’ di 40 anni “come fondatore di varie associazioni e di una moschea a Vienna” che nel 2013 apparve su una TV egiziana dichiarandosi come “uno dei leader dei Fratelli Musulmani in Europa”. La moschea è quella dove nel 2018, vennero rinvenuti testi estremisti.

Tra le persone indagate c’è un ex presidente della Comunità di fede islamica, la cui fondazione è stata anche a lungo perquisita. Secondo il canale televisivo “Ö1”, ci sarebbero anche un ex consigliere culturale dell’IGGÖ e un funzionario dell’Istituto islamico di educazione religiosa (IRPA), responsabile della formazione degli insegnanti religiosi nelle scuole dell’obbligo, e – secondo la “Kleine Zeitung” – anche un ex presidente della Comunità di fede islamica della Stiria. Infine tra gli indagati anche un politico specializzatosi nella ricerca sulla fantomatica “islamofobia”.

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